Roma, antica cisterna diventa set per film hard. La Sovrintendenza: «Accertati danni al monumento»

Roma, antica cisterna diventa set per film hard. La Sovrintendenza: «Accertati danni al monumento»
di Laura Larcan
Mercoledì 22 Novembre 2017, 14:32 - Ultimo agg. 17:54
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Un'antica cisterna romana usata come set amatoriale per film hard. Un monumento in consegna al Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma, lasciato in evidente stato di abbandono e "riciclato" per girare filmini porno. Anche questo può succedere al patrimonio della Capitale. Siamo a viale Marco Polo, presso via Cilicia, arteria di alto corrimento dove langue l'antico monumento del Comune di Roma. Qui, al di là di una porticina di ferro, al civico 118C di viale Marco Polo, non altro che l'ingresso ai locali interni del monumento, gli agenti della Polizia municipale hanno trovato una serie di materiali riconducibili a riprese per un set a luci rosse, compresi profilattici, fotografie, calze, giarrettiere. «Tanti strumenti di lavoro», dicono. «Uno spettacolo che veramente non ci aspettavamo», raccontano i testimoni. Lampade, specchi, un letto, materassi, lenzuola, candele, oggetti fallici, una stufa a gas.
 

 


Il sopralluogo è stato compiuto d'emergenza dopo che gli agenti sono stati sollecitati dagli uffici della Sovrintendenza capitolina (che precisa «l'immobile non è in consegna a noi»). «La porta era stata sigillata, non riuscivamo più a entrare», raccontano «C'era una situazione di fortissimo degrado». Da quanto si apprende, i funzionari archeologi avrebbero accertato danneggiamenti al manufatto in corso di quantificazione. La cisterna e tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro dalla polizia. Le serrature della porta sono state sostituite. «Ancora non possiamo fare una stima dettagliata perchè il monumento è sotto sequestro e c'è l'indagine in corso della magistratura». In attesa di ulteriori indagini per risalire ai responsabili, verrà presentata una informativa all'Autorità Giudiziaria. 

Sempre durante il sopralluogo è emerso che la porticina d'ingresso ai locali interni (installata da anni dalla Sovrintendenza capitolina) era stata camuffata in modo da simulare una centralina elettrica per scoraggiare chiunque ad avvicinarsi. Tant'è che era stato incollato un cartello con la scritta «Attenzione pericolo di folgorazione». Tutto falso, ovviamente. La porticina di metallo immetteva direttamente negli ambienti occupati abusivamente per girare i filmini. Voci di residenti della zona hanno riportato di aver visto un via vai di persone intorno al monumento. Si parla di un veicolo che parcheggiava spesso presso l'ingresso.

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