Colf di professionisti e imprenditori. I carabinieri hanno sgominato la “banda delle colf”, con 47 arresti totali per detenzione e spaccio di shaboo, la droga dei filippini. Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri stanno dando esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari in carcere e ai domiciliari nei confronti di 17 persone, di nazionalità prevalentemente filippina, ma anche italiani e un nigeriano. Le indagini dei Carabinieri della Stazione Roma Piazza Farnese, nel corso di 5 mesi, hanno permesso di raccogliere gli elementi contro una vasta rete di persone dedite all’importazione e al successivo spaccio di droga, principalmente shaboo. Lo stupefacente, proveniente da paesi asiatici, è una metamfetamina, si presenta in forma cristallina (simile al comune sale da cucina) ed incide sul sistema nervoso centrale in modo devastante. Gli effetti stimolanti sono fino a dieci volte maggiori rispetto alla cocaina ed è capace di azzerare la fame e di non far sentire il senso della fatica anche per 20 ore consecutive. Gli effetti collaterali sono estremamente pesanti: dipendenza immediata, comportamenti violenti, ansia, insonnia, disturbi della personalità. L’uso prolungato, inoltre, crea danni estetici al volto, fino a sfigurarlo. Il costo elevato, unitamente alla dipendenza praticamente istantanea, fanno sì che i consumatori siano molto spesso anche spacciatori.
Diffusissimo nella comunità filippina ed anche quindi tra colf e badanti di professionisti e imprenditori nella Capitale. La compravendita dello stupefacente avviene di massima a domicilio, ma ciò nonostante i Carabinieri sono già riusciti ad arrestare 30 persone in flagranza per spaccio e detenzione, presso sale slot o VLC (video-lottery), luoghi di ritrovo molto frequentati da stranieri provenienti dall’estremo oriente. In due occasioni è stato possibile intercettare i corrieri, provenienti nel caso da Modena e da Milano, con cospicui carichi di sostanza stupefacente. Si è accertato che venivano usati metodi ingegnosi per occultare la droga consistenti nell’utilizzo di contenitori muniti di potentissime calamite, per poter essere nascosti all’interno del serbatoio della autovettura o attaccati a parti della carrozzeria. Il totale dello shaboo sequestrato durante le indagini ammonta a circa 360 grammi (equivalente a circa 3.600 dosi, per un valore al dettaglio di circa 180.000 euro).