Rigopiano, la mail del proprietario
dell'hotel alle autorità:
«Clienti terrorizzati, preparate intervento»

Rigopiano, la mail del proprietario dell'hotel alle autorità: «Clienti terrorizzati, preparate intervento»
Domenica 22 Gennaio 2017, 16:29 - Ultimo agg. 26 Gennaio, 12:47
3 Minuti di Lettura

Il 18 gennaio scorso, dopo il succedersi di scosse sismiche e di intense nevicate, l'amministratore unico dell'hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso, ha mandato una mail al Prefetto di Pescara, al presidente della Provincia, alla polizia provinciale e al sindaco di Farindola, segnalando che «la situazione» stava diventando «preoccupante» e chiedeva di «predisporre un intervento». «I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto», scriveva il direttore, «non potendo ripartire a causa delle strade bloccate».



Questo il testo completo del messaggio spedito via e-mail da Di Tommaso: «Vi comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d'accesso, dal cancello fino alla Ss42. Consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro».

Già alle ore 7 del 18 gennaio la Provincia di Pescara era stata informata del fatto che per raggiungere l'hotel Rigopiano era necessaria una turbina. «A Rigopiano non si va», viene riferito da un dirigente nella Sala Operativa. Gli spazzaneve erano al lavoro dalle 3 e si erano dovuti fermare a un bivio che porta all'hotel. A quel punto scatta la ricerca della turbina. All'una ne viene rintracciata nell'aquilano verso Rieti, ma sarebbero occorse ore per portarla nel pescarese.

Il presidente della Provincia Antonio Di Marco ha visto materialmente la mail dell'hotel Rigopiano delle 14.00, nelle quali si chiedeva l'intervento 'pesantè per liberare i clienti, il giorno dopo, 19 gennaio. «Nessuno l'ha sottovalutata per il semplice motivo che io alle 14,00 avevo incontrato la sorella dei proprietari e avevo dato loro rassicurazioni che entro la serata sarebbe andata una turbina a liberare la strada. Era superata - dice Di Marco - Ma ai fini dell'emergenza io alle 13,30 avevo già spedito la lettera al Governo nella quale richiedevo aiuto e mezzi per liberare anche quelle zone. Per me è una mail ininfluente: non ci siamo mai fermati. Quanto alla turbina dell'Anas di Penne, quella che poi ha materialmente liberato la strada di Rigopiano nella notte, nel pomeriggio non era ferma ma stava ripulendo la ss 81 che è di competenza dell'Anas, così come la seconda turbina Anas in quelle ore era a Villa Celiera per salvare anziani intossicati dal monossido di carbonio», chiude il presidente della provincia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA