Ore di terrore all'alba, in una villa a Lanciano, in provincia di Chieti. Un medico chirurgo in pensione, Carlo Martelli, di 69 anni, e la moglie, sua coetanea, Niva Bazzan, sono stati brutalmente picchiati e alla donna è stato tagliato il lobo dell'orecchio destro probabilmente con una roncola.
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Una malvagità e un accanimento iniziato da subito, con calci e pugni che poi, quando il medico ha urlato che la cassaforte non c'era, è sfociato nel gesto inconsulto della mutilazione. Fortunatamente illeso il figlio della coppia, un ragazzo disabile, la cui stanza è stata messa a soqquadro. La cruenta aggressione per mano di quattro malviventi con il volto travisato, poi fuggiti a bordo della Fiat Sedici grigio metallizzata di proprietà del medico. Il fratello del medico, Alfredo Martelli, è sconvolto e dice: «Qui è stato peggio del film Arancia Meccanica». Ora è caccia ai quattro: organizzati posti di controllo, l'area è stata battuta a tappeto anche da un elicottero del reparto volo della polizia di Pescara. A intervenire gli agenti della squadra mobile di Chieti e del commissariato di Lanciano. Da Ancona è giunta la scientifica. «Fin da subito - riferisce il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello - sono state messe in campo tutte le forze disponibili sul territorio».
Sul grave episodio interviene il ministro dell'Interno, Matteo Salvini: «Faremo di tutto per arrestare i colpevoli e farli marcire in galera, non si può vivere con paura anche in casa propria». Torna invece sulla necessità della legittima difesa il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli. Mentre il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, che conosce bene i coniugi Martelli, parla di «una barbarie che non ha precedenti nel nostro territorio. I danni che hanno subito fanno capire atrocità e ferocia dell'aggressione». L'assalto dei banditi, uno solo dei quali ha parlato, e in italiano, secondo la testimonianza raccolta dalle vittime, è iniziato intorno alle 4 del mattino. La casa del medico si trova in località Villa Carminello, proprio alle porte di Lanciano. I banditi, secondo le prime ipotesi investigative, sarebbero entrati da una grata, una sorta di boccaporto, calandosi da lì e finendo nella taverna sottostante la casa, da dove poi hanno avuto facile accesso alle stanze superiori. I coniugi sono stati presi di soprassalto durante il sonno, sono stati subito aggrediti, poi legati e tenuti in ostaggio per due ore durante le quali uno sarebbe rimasto con gli ostaggi, mentre gli altri tre, con l'auto della donna, una Nissan Yaris bianca, si sono recati a una filiale Bnl per prelevare dopo essersi fatti consegnare carte di credito e bancomat, poi restituite.
Ma era la cassaforte che cercavano, convinti di trovarla.