Onu, la prima volta di Trump: «Se la Corea del Nord attacca l'unica scelta è distruggerla»

Onu, la prima volta di Trump: «Se la Corea del Nord attacca l'unica scelta è distruggerla»
Martedì 19 Settembre 2017, 16:39 - Ultimo agg. 20 Settembre, 22:41
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«Gli Stati Uniti hanno fatto molto bene dalla mia elezione:» lo ha detto il presidente americano Donald Trump aprendo il suo intervento all'Onu e di fatto inaugurando la sua era alle Nazioni Unite. «La Borsa è a livelli di record e la disoccupazione è in aumento». «Sono tempi di opportunità straordinari» ha detto e ha aggiunto: «I terrorismi e gli estremismi si sono rafforzati, sono diffusi in ogni angolo del pianeta e sono sostenuti nel mondo da diversi regimi». 

Gli «Stati canaglia» sono una minaccia per il mondo, ha rimarcato Trump annunciando che l'esercito americano diventerà «più forte che mai». Quanto alla Corea del Nord, il presidente Usa ha ringraziato tutte le nazioni che collaborano per isolare il regime.  Non solo. 
«Non possiamo accettare regimi con Nord Corea, Iran e Siria». E quindi: «Se ci attaccano non c'e altra scelta che distruggere la Corea del Nord». «Rocket man è in una missione suicida per se stesso e per il suo regime» ha aggiunto Trump, riferendosi al leader nordcoreano, che aveva già battezzato uomo razzo in un tweet dei giorni scorsi. Sull'Iran il presidente ha poi detto che l'accordo è un imbarazzo per gli Stati Uniti: «Non possiamo rispettare un accordo che fornisce copertura per l'eventuale realizzazione di un programma nucleare».
 

 


Un presidente a tutto campo. «Gli Stati Uniti rimarranno per sempre grandi amici del mondo, specialmente dei loro alleati, ma non si potrà più approfittare di noi e non faremo più accordi sbilanciati in cui l'America non ottiene nulla» ha poi dichiarato Donald, con quello che è stato letto come un riferimento agli accordi di Parigi da cui ha ritirato gli Stati Uniti. «Fino a quando io rimarrò presidente, io metterò gli interessi dell'America sopra ad ogni cosa».

Poi Trump ha minacciato «ulteriori azioni» contro Caracas se il regime del presidente venezuelano Nicolas Maduro «persisterà nell'imporre un governo autoritario». «Come buoni amici e vicini» il nostro obiettivo è aiutare i venezuelani «a riconquistare la loro libertà, recuperare il loro paese e restaurare la democrazia». Ed è intervenuto anche su Cuba: 
«Non toglieremo le sanzioni a Cuba fino a che il regime non farà le dovute riforme per il suo popolo».

Quanto ai migranti, il presidentei degli Stati Uniti punta ad una ricollocazione dei rifugiati «che aiuti persone trattate orribilmente» e che consenta loro un eventuale ritorno in patria o quanto più vicino al paese d'origine. Alla fine, il presidente si è anche compiaciuto di se stesso, sostenendo che il discorso all'Onu «è andato molto bene. Ho detto quello che dovevo dire».

«Siamo un mondo in pezzi, abbiamo bisogno di un mondo in pace» aveva detto poco prima il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nell'intervento con cui ha dato il via ai lavori della 72ma Assemblea generale dell' Onu. «L'economia globale sta diventando sempre più integrata, ma il nostro senso di comunità globale potrebbe disintegrarsi - ha avvertito Guterres nel suo primo discorso davanti all'Assemblea generale da quando è diventato numero uno del Palazzo di Vetro il primo gennaio scorso - La società sono frammentate, il dibattito politico è polarizzato. La fiducia nei e tra i Paesi viene ridotta da chi demonizza e divide».

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