NEW YORK - Quando il 5 settembre dell'anno scorso il piccolo Robert, 2 anni, è arrivato in ospedale, le sue ferite erano talmente gravi che i medici si sono accorti presto di trovarsi davanti a un caso disperato. I suoi occhi si sono chiusi per sempre tre giorni dopo il ricovero: troppo poco tempo per vedere il mondo, abbastanza per conoscere la crudeltà di Raymond Matthew Brittle, 40 anni, e della moglie Melissa, 37, di Thurmont, nel Maryland, le due persone che in queste ore sono state incriminate per la sua morte.
Tutta la vicenda ha contorni ancora sfuocati e da definire, come ad esempio i reali rapporti che legavano i protagonisti.
Poi il nonno e la moglie hanno portato il bimbo al National Medical Center raccontando che era caduto dalle scale e imponendo ai figli di confermare quella versione dei fatti. Tre giorni dopo il piccolo è morto: dalla perizia del medico legale è emerso che il piccolo subiva abusi da mesi. Aveva lividi su tutto il corpo, il cranio fratturato e lesioni alla testa compatibili con quelle di un bambino caduto da un edificio di diversi piani. Ancora più sconvolgenti i tagli presenti nella bocca, causati dalla spazzola per il barbecue.
Raymond, in queste ore, è stato incriminato per abuso su minori con conseguente morte, omicidio di secondo grado, cospirazione e aggressione: rischia fino a 55 anni di detenzione.
Melissa, che era a casa quando è avvenuta l'aggressione e rischia 20 anni di carcere, si è dichiarata colpevole degli abusi all'inizio di questo mese. La donna, che ha chiesto il divorzio, lo ha incastrato grazie a una conversazione telefonica. «Perché lo hai fatto?» gli ha chiesto. «Missy, tu eri proprio lì quando l'ho fatto. Hai detto che aveva bisogno di qualche sculacciata» ha risposto Raymond.
L'avvocato dell'uomo, Margaret Teahan, ha detto che la difesa chiederà al giudice che Brittle possa scontare la pena al Patuxent Institution affinché riceva assistenza psichiatrica. La sentenza è attesa per il 3 febbraio.