'Ndrangheta, blitz contro le cosche: 48 arresti. C'è anche l'ex sindaco di Taurianova

'Ndrangheta, blitz contro le cosche: 48 arresti. C'è anche l'ex sindaco di Taurianova
Martedì 12 Dicembre 2017, 09:11 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 10:50
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Un blitz di carabinieri, polizia e guardia di finanza, coordinato dalla Dda di Reggio Calabria, ha portato all'arresto di  48 persone (44 in carcere e 4 ai domiciliari) per associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, trasferimento fraudolento di valori, procurata inosservanza di pena e porto illegale di armi, commessi con l'aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la 'ndrangheta. L'ex sindaco di Taurianova Domenico Romeo e l'ex assessore comunale Francesco Sposato figurano tra gli arrestati. Secondo l'inchiesta, denominata «Terramara - Closed», le cosche della 'ndrangheta si erano infiltrate nel Comune di Taurianova negli appalti per le opere pubbliche.
 



Romeo, in carica dal giugno 2007 al 5 gennaio del 2009 e da maggio 2011 a luglio 2013 - quando il Comune fu sciolto per infiltrazioni mafiose - è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver favorito le cosche di Taurianova con la concessione di autorizzazioni a beneficio di imprese riconducibili ai clan. Sposato, assessore allo Sport, turismo e spettacolo nella prima giunta di Romeo di cui era uomo di fiducia e consigliere di minoranza nella seconda Giunta Romeo, è accusato di partecipazione ad associazione mafiosa e in particolare al gruppo Sposato - Tallarida aderente al cartello Zagari-Viola-Fazzalari. Per l'accusa avrebbe avuto il ruolo di far acquisire - con azioni corruttive, abusando della sua qualifica - il controllo degli appalti pubblici di Taurianova alla cosca di appartenenza.

Le indagini, secondo gli investigatori, hanno consentito di rilevare che la rottura degli equilibri tra i due politici si era registrata nel momento in cui il sindaco si era opposto alla realizzazione del progetto imprenditoriale della famiglia Sposato, finalizzato all'acquisizione del controllo e gestione del cimitero di Iatrinoli di Taurianova. L'inchiesta, per l'accusa, svela come quella amministrazione comunale avesse improntato la propria azione politico-amministrativa a soddisfare gli interessi e le istanze provenienti delle cosche della 'ndrangheta.

I fatti non si riferiscono all'amministrazione in carica, eletta nel 2015 dopo un periodo di commissariamento seguito al terzo scioglimento dell'Ente. L'inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, sviluppata nell'arco temporale 2012-2016 con distinte indagini della polizia e dei carabinieri, ha delineato gli assetti e l'operatività delle cosche Avignone - Zagari - Fazzalari - Viola cui sono collegati, con autonomia funzionale, i gruppi Sposato-Tallarida e Maio-Cianci attivi nell'area di Taurianova.
Sono state documentate intimidazioni ed estorsioni, il condizionamento nel campo edile e in quello alimentare, il controllo delle intermediazioni immobiliari, delle produzioni serricole e delle energie rinnovabili. Individuati anche i soggetti che hanno favorito la ventennale latitanza di Ernesto Fazzalari catturato dai carabinieri il 26 giugno 2016.

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