Carino, infatti, incensurato sposato con figli e residente a Milano, attraversava un periodo di grande difficoltà economica, e anche una fase di depressione. Questo non basta ovviamente a far supporre il suicidio, anche per la particolare efferatezza della modalità scelta. A far pensare a un delitto, invece, sarebbe soprattutto il particolare della mancanza dell'oggetto con cui è stata inferta la ferita mortale, che non si trova né in auto né nei dintorni.
Secondo una prima ricostruzione della dinamica, la lesione alla gola sarebbe stata provocata - da qualcun altro o da egli stesso - all'esterno del mezzo, un Mercedes "Vito".
Quindi l'uomo sarebbe risalito sul veicolo, cercando soccorso o in un momento di lucidità. Il colpo sarebbe stato inferto a bordo strada, nei pressi di un guard-rail, oltre il quale c'è un piccolo fossato con dell'acqua. Il coltello (o l'oggetto usato) non si esclude quindi che possa essere caduto nel fossato. Il cadavere è stato notato intorno alle 9, nell'auto parcheggiata a lato della strada, in via Folli, nella frazione Viboldone del Comune di San Giuliano Milanese, seduto nel lato del conducente ma riverso in parte sul sedile del passeggero. Il luogo si trova a circa 150 metri dal complesso religioso fondato nel 1100.