Migranti, continua il calo di sbarchi nel Mediterraneo: -21% nei primi nove mesi del 2017

Migranti, sbarchi in calo del 21% nei primi nove mesi del 2017
Migranti, sbarchi in calo del 21% nei primi nove mesi del 2017
di Valeria Arnaldi
Mercoledì 18 Ottobre 2017, 21:30 - Ultimo agg. 21:42
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ROMA - Un calo di oltre due terzi dei migranti in arrivo in Italia attraverso il mediterraneo centrale nel solo mese di settembre rispetto allo stesso periodo 2016. E un decremento del 21% nel numero complessivo di arrivi nei primi nove mesi dell’anno, rispetto allo medesimo lasso di tempo dell’anno precedente. Dal primo gennaio al 17 ottobre, infatti, nel 2016 gli arrivi sono stati 146mila. Quest’anno, 110mila.



A rendere nota la variazione è l’agenzia europea Frontex. «È il risultato di un’azione complessa portata avanti dal governo e dobbiamo riconoscere che questi risultati sono molto positivi», ha affermato il premier Paolo Gentiloni, riferendo alla Camera in vista del vertice Ue di oggi e domani. «Abbiamo contribuito a ridurre i morti in mare» e «abbiamo ridotto il numero di arrivi degli irregolari nelle nostre coste e nel nostro Paese». Politica e interventi sono stati e sono finalizzati a passare dal sistema gestito «dai trafficanti di esseri umani a un modello civile organizzato, gestito sul piano umanitario». Rimane da potenziare il ruolo Ue. «I paesi di confine devono essere aiutati dall’insieme dei paesi europei».

Lasciarli soli ad affrontare la questione è una strategia «non solo sbagliata sul piano etico, ma completamente illusoria sul piano politico». Gentiloni ha ricordato che il nostro Paese è quello maggiormente impegnato dal punto di vista umanitario, «ha salvato l'onore dell'Europa». Un impegno riconosciuto pure a livello europeo. «Il governo italiano con il premier Gentiloni ha cominciato a bloccare in modo efficace gli alti flussi di migranti che c'erano dal 2014», ha dichiarato il presidente del consiglio europeo Donald Tusk alla vigilia del vertice Ue. «Grazie all'Italia il numero dei migranti irregolari e delle morti in mare è finalmente cominciato a calare». Ma questo non basta. «L'Ue deve aumentare i suoi sforzi per aiutare», dice Tusk, e «gli Stati membri devono essere pronti a impegnarsi di più».

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