L'intercettazione choc: «Mi faccio schifo, qui passano solo i raccomandati»

L'intercettazione choc: «Mi faccio schifo, qui passano solo i raccomandati»
di Sara Menafra
Sabato 7 Luglio 2018, 08:46 - Ultimo agg. 8 Luglio, 15:05
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ROMA La dirigente che ha cambiato i punteggi per il concorso pubblico a dirigente delle Asl della Basilicata a un certo punto ammette di sentirsi in colpa: «Io per fare questa cosa sto malissimo, ma come una sorella mi devi credere, non ci dormo la notte. Io preferisco premiare un poveretto che almeno studia qualcosa e lo supera ma che... viene preso e quello lo bocciamo, mi sento un verme», dice Maria Benedetto direttore amministrativo della Asm. E invece, dice l'ordinanza di custodia cautelare emessa ieri dal tribunale di Matera, il metodo era ormai consolidato e c'era il governatore Marcello Pittella a capo di tutto. Un «deus ex machina» dei concorso specie in ambito sanitario, che si sarebbe garantito la promozione di dirigenti fidati, alcuni dei quali in quota Pd, assicurando in cambio la proroga di due anni ai manager che lo assecondavano nella gestione del meccanismo. Ovvero alla stessa Benedetto e al direttore generale Pietro Quinto.
LA LISTA VERDE
I concorsi cambiati sono tanti, ma ce n'è in particolare uno, in cui il meccanismo risulta evidente. Eclatante è quello da dirigente amministrativo, in cui deve essere facilitato Luigi Fruscio, ex dirigente della Asl di Bari. Fruscio, si legge nell'ordinanza, è un dirigente Pd e appartiene alla medesima corrente di Pittella e del governatore pugliese Michele Emiliano. Il concorso si svolge ad aprile 2017: quelli che devono essere aiutati sono «sottolineati in verde», in modo che sia evidente la «lista del presidente» ma l'esame va piuttosto male, sebbene, proprio in seguito agli accordi i candidati «giusti» abbiano ricevuto anche la traccia in anticipo: «Semplicemente ... sti 18 devono diventare almeno 20 ... 21, devono diventare 23 o 24 ...». In effetti, è quello che succede. E' sempre la dirigente Benedetto a sfogarsi: «Nessuno dei verdi...Tutti i raccomandati hanno fatto tutti schifo, guarda è una, è vomitevole ma dimmi tu come faccio io, pure i vescovi ci si mettono». A fine maggio, viene convocata una riunione presso la presidenza della regione Basilicata. Ed è lì, scrivono i magistrati, che vengono prese le decisioni, dopo la distruzione dei precedenti verbali di esame. I punteggi «ritoccati» premiano le tre persone scelte «dal presidente». Ma l'elenco delle segnalazioni è ampio e comprende richieste che arrivano da parti diverse. L'ex viceministro Filippo Bubbico chiede l'assunzione di due assistenti, il deputato Gaetano Piepoli, il figlio archeologo alla fondazione Matera 2019, e poi le richieste che arrivano anche dalla chiesa.
LA FUGA DI NOTIZIE
Fondamentale nel meccanismo è il ruolo del dirigente Quinto, che ottiene anche l'inserimento del figlio come tirocinante presso la procura di Bari. Esecutore puntuale, quando riceve la richiesta di aiuto di Vincenzo La Regina, dirigente sanitario e candidato nella lista civica a favore di Pittella alle ultime regionali, lo respinge: «Senti Marcello, io lo coinvolgo sempre». E' il 29 maggio di un anno fa, quando Quinto riceve la telefonata del senatore Salvatore Margiotta, sempre del Pd. E' lui scrivono i magistrati, a rivelare, marito di una dirigente della Polizia di stato, che c'è un inchiesta e addirittura quale forza indaga. E' qui l'unica telefonata in cui compare il governatore Pittella, che secondo i magistrati serve a dissimulare i suoi rapporti con i due al centro dell'indagine, a partire dalla Benedetto: «Organizziamo gli esami per il concorso per gli invalidi. Come si chiama la dirigente». Ma con la professionista il governatore si scambia poco dopo calorosi messaggi di auguri.
Michela Allegri
 

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