Maxifrode informatica coi voucher:
una campana al vertice della banda

Maxifrode informatica coi voucher: una campana al vertice della banda
Martedì 21 Marzo 2017, 17:33
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Attraverso il 'phishing', ovvero le mail trappola, sarebbero entrati nei conti correnti di 200 persone in tutta Italia, reinvestendo poi il denaro rubato in voucher intestati a prestanome e ad aziende ignare della truffa. È un'indagine a livello nazionale quella condotta dai Carabinieri di Carpi, che hanno svelato un'associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica e al riciclaggio.

Sono 55 le persone coinvolte e denunciate; ai vertici un 31enne del Lazio e una donna, 40enne, della Campania. Secondo le indagini dell'Arma, l'associazione a delinquere aveva reinvestito in voucher, i buoni emessi dall'Inps (ente ignaro del raggiro), 280mila euro sottratti a cittadini attraverso accessi non consentiti nei loro conti correnti grazie alle mail trappola.

L'indagine, coordinata dalla procura distrettuale di Bologna, competente per i reati di natura informatica, è scattata a seguito della denuncia di un carpigiano che si era visto sottrarre denaro dal suo conto. I soldi rubati venivano poi intestati a prestanome, che riscattavano il denaro nelle ricevitorie o attraverso le Inps card. Nessuno, però, lavorava in realtà per le aziende segnalate (a loro volta ignare del meccanismo). I prestanome ottenevano in cambio un terzo del valore di ogni buono da dieci euro. Il resto finiva ai vertici dell'associazione. L'inchiesta si è sviluppata con la collaborazione dell'Inps di Roma, che ha fornito tutti i dati relativi ai voucher emessi.
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