Malta blocca lo sbarco della Lifeline: manca l'ok su quote di ripartizione

Malta blocca lo sbarco della Lifeline: manca l'ok su quote di ripartizione
Martedì 26 Giugno 2018, 14:01 - Ultimo agg. 27 Giugno, 07:48
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«Abbiamo ricevuto un messaggio da Malta alle 18: dice che non ci è permesso di entrare nelle acque territoriali». Lo sostiene il team della Lifeline in un tweet, aggiungendo di non essere quindi in grado di «confermare ciò che è stato diffuso dai media finora».

Secondo alcune indiscrezioni a impedire il via libera all'atrracco della Lifeline a Malta, la ong bloccata da giorni in mare con 234 migranti a bordo, sarebbe la Germania che vorrebbe più garanzie sulle quote di ripartizione dei migranti tra i paesi euriopei pronti ad accoglierli: Italia, Francia, Spagna, Portogallo e la stessa Malta.


«Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta», aveva assicurato stamattina il premier Giuseppe Conte con un tweet.

 

«La nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta - aveva annunciato - Con il Presidente maltese abbiamo concordato anche che l'imbarcazione sarà sottoposta a indagine per accertarne l'effettiva nazionalità e il rispetto delle regole del diritto internazionale da parte dell'equipaggio.
Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull'immigrazione - secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa -, l'Italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l'auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato».


Il premier Joseph Muscat avrebbe accettato di far sbarcare i migranti a patto che vengano subito redistribuiti tra i Paesi europei. «Vogliamo evitare un'escalation della crisi umanitaria attraverso una condivisione di responsabilità da parte di alcuni stati volenterosi», si legge in una nota del governo maltese, nella quale si ricorda che il Paese ha guidato gli sforzi diplomatici delle ultime 48 ore per trovare una soluzione al caso, «provocato dalle azioni del capitano che ha ignorato le istruzione date sulla base delle regole internazionali dalle autorità italiane». Malta ha anche annunciato l'apertura di «un'inchiesta sul capitano della Lifeline. Il comunicato si chiude con i ringraziamenti del Governo maltese al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e a quello della Commissione Europea Jean-Claude Juncker per l'assistenza fornita. 

 

Sono «almeno 5-6 i paesi che sarebbero disponibili a ricevere» i migranti della Lifeline. Tra questi, Italia Francia, Spagna e la stessa  Malta. L'accordo, verso il quale «ci sono passi avanti», sarebbe per ora limitato a questo singolo episodio, ma sarebbero in corso ulteriori trattative per il breve-medio termine. 

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La nave Aquarius, invece, noleggiata dalla Ong francese SOS-Mediterranée per soccorrere migranti in mare, si sta dirigendo verso Marsiglia, nel sud della Francia, dopo il rifiuto di Malta a uno sbarco sulle sue coste per uno scalo tecnico. SOS Mediterranée ha fatto sapere ai media francesi di essere stata respinta da Malta e di non poter sbarcare in Italia per lo scalo, obbligatorio ogni tre settimane per rifornimento e cambio di equipaggio.< La Aquarius, dopo l'odissea conclusa nel porto di Valencia lo scorso 17 giugno, era tornata dall'altro ieri in acque internazionali al largo della Libia. Ieri aveva fatto sapere che il Centro di coordinamento marittimo della Guardia costiera di Roma aveva segnalato «fino a 7 imbarcazioni in pericolo e bisognose di urgente aiuto. Secondo quanto apprendiamo, sono state intercettate dalla Guardia costiera libica». Da bordo, rilevano, «abbiamo visto una motovedetta libica pericolosamente sovraccarica tornare in Libia, l'inferno dal quale le persone tentano di fuggire. La Libia non è un porto sicuro».

Il tweet del ministro Salvini. «'Il clima non è più favorevole alle Ong' in Italia lamenta Frédéric Penard della nave Aquarius, quella che abbiamo mandato in Spagna. Per loro questa settimana niente scalo al porto di Catania, come facevano sempre, ma andranno diretti al porto di Marsiglia. Come mi dispiace...». Così il ministro dell'Interno Matteo. 

 

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