Cortei di Roma, la sfida di Minniti: «Linea dura contro i violenti»

Cortei di Roma, la sfida di Minniti: «Linea dura contro i violenti»
di Cristiana Mangani
Venerdì 24 Marzo 2017, 07:32 - Ultimo agg. 09:24
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È solito svegliarsi molto presto il ministro dell'Interno Marco Minniti, ma ieri mattina le ragioni erano doppie. L'attentato commesso a Londra a tre giorni dalla grande cerimonia per il sessantesimo anno dei Trattati europei, rappresenta l'ennesima prova di tenuta che l'Italia deve dimostrare riguardo al sistema sicurezza. Questa volta non si tratta soltanto di misurare fino a che punto l'impianto organizzativo abbia la capacità di contrastare la furia dei killer del Califfo nero. In ballo c'è la buona riuscita di un evento di portata internazionale, e c'è anche una città che subisce continui vandalismi e oltraggi. Per questo il titolare del Viminale ha predisposto un piano che dovrebbe arginare ogni emergenza, lasciando pochi varchi aperti a chi pensa di arrivare a Roma per devastare.

CONTROLLO DEL TERRITORIO
Parola d'ordine, per il ministro, è «il controllo del territorio». «Una risposta antica - dice - che è il sistema ancora più efficace di fronte all'imprevedibilità dell'atto», come quelli recenti di Nizza, Berlino, Londra. Presidi forti sulla strada, perché «non c'è bisogno di innovare, ma di rafforzare». E così è stato messo in campo un dispositivo di sicurezza molto imponente: circa 5000 uomini tra polizia, carabinieri e guardia di finanza. Varchi controllati e tanta prevenzione. Con alla base una disposizione che caratterizzerà l'intera giornata di domani. «Siamo in una democrazia - è il pensiero di Minniti - Il principio, quindi, è libertà di manifestare le proprie opinioni, con un limite, la violenza».

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