Crolla il costone di Chiaia di Luna: da Ponza a Positano, i paradisi al collasso

Crolla il costone di Chiaia di Luna: da Ponza a Positano, i paradisi al collasso
di Antonino Pane
Sabato 21 Luglio 2018, 07:30 - Ultimo agg. 14:23
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Non sono bastati 17 anni per mettere in sicurezza il costone che sovrasta Chiaia di Luna, la spiaggia più bella di Ponza. Ieri una nuova frana, tre persone salve per miracolo e, non appena la polvere si è adagiata al suolo, come ogni giorno sono sbucate sdraio e ombrelloni e, soprattutto, tanti bagnanti. Eppure su quella spiaggia nel 2001 fu travolta e uccisa da una frana una studentessa di 26 anni, Alessandra Pioli di Lucca.

Chiaia di Luna, comunque, è l'emblema di quanto accade quotidianamente lungo tutta la costa italiana. Uno, due, cento, mille paradisi sono interessati da divieti e da interdizioni ma continuano ad essere frequentati. A guardare i faldoni delle ordinanze emesse dalle Capitanerie di Porto non c'è un solo chilometro di costa alta non interessato da movimenti franosi, smottamenti, erosione. Di tutto di più. Insomma l'Italia cade a pezzi e, quello che è peggio, è che la cosa non sembra interessare nessuno. Tutto resta com'è al di là dei controlli di routine. Il fatto è che l'autorità marittima emette l'ordinanza di interdizione, il Comune competente piazza qualche cartello, ma poi scompare tutto e tutto resta sospeso fino alla prossima frana. La riprova di tutto questo la si ritrova, puntuale, proprio nelle ordinanze emesse dalle direzioni marittime e che riguardano l'estate sicura. Non è un caso, infatti, che proprio nelle ordinanze viene chiesto si sindaci la massima pubblicità nei pressi di zone interessati da divieti e da limitazioni.
 
Bisogna anche dire, comunque, che le zone per così dire... abbandonate sono quelle dove non insistono importanti attività economiche. Altrimenti i costoni si bonificano, eccome. È così se un masso cade nella baia di Portofino o si stacca dal costone di Cala Galera si opera con la somma urgenza e in pochi giorni tutto si rimette in sicurezza. Se lo smottamento riguarda un tratto di costa tra La Reggia e la Montagna Spaccata lungo la litoranea Gallipoli-Galatone e Santa Maria al Bagno tutto resta com'è in attesa di progetti, di piani, di finanziamenti che quasi mai arrivano. Ed è questo il motivo che ci sono ordinanze che si rinnovano da decenni in automatico. Tratti di costa pericolosi dove, ormai, le Autorità Marittime della Campania, ad esempio, hanno stabilito con propria ordinanza a tutela della pubblica incolumità.

Le interdizioni sono frutto di periodiche ricognizioni eseguite, a bordo di mezzi navali del Corpo delle Capitanerie di porto assieme alle autorità cui per legge sono demandate competenze amministrative e di vigilanza relativamente all'assetto idrogeologico del territorio (Comuni, Città Metropolitana, Autorità di bacino, e così via). E così dalle ordinanze si scopre che a Ischia ci sono divieti che riguardano Baia di San Pancrazio; Spiaggia degli Inglesi; il litorale Tra Carta Romana e il Castello Aragonese; la Torre Michelangelo; le Terme di Castiglione; la località Bagnitiello, la località Monte Vico del Comune di Lacco Ameno; Punta di Mezza Torre; Baia di S.Francesco; Scogli Innamorati; Cava dell'Isola e Punta Imperatore; tratto di spiaggia dei Giardini Poseidon in località Citara del Comune di Forio; tratto di costa nella Baia di Sorgeto; tra Punta Chiarito e la spiaggia di cava Grado in località Sant'Angelo del Comune di Serrara Fontana; tratto di spiaggia in località Maronti del Comune di Barano. E poi Procida specchi acquei interdetti interamente o parzialmente in corrispondenza dei seguenti costoni: Punta della lingua, Scoglio di S.Anna, Punta dei Monaci; Spiaggia della Corricella, Punto Pizzaco, Punta Solchiaro, tutto quello circostante l'isolotto di Vivara, tra il limite estremo della spiaggia di Ciraccio e l'estremità di Punta serra.

E ora Capri. Zone vietate a Marina di Caterola (a levante del molo di sottoflutto del porto di Capri); Area tra Punta di Mulo e Punta del Tuono (compresa Cala ventroso e Grotta Verde); Punta Vivara (ponente della spiaggia di Marina Grande); Area tra Grotta dell'Arsenale e Torre Sarancena; Grotta Tragara; Lato ponente di Cala del Fico; Grotta Bianca e Faraglione di Matermania; Zona Faro di Tiberio.
Pericoli e divieti anche a Capo Miseno, Torregaveta e Isolotto di san Martino.

In penisola sorrentina pericoli a La Pignatella, e allo Scoglio della Tartaruga di Vico Equense. Oltre Punta Campanella verso Sud pericoli e divieti nei pressi della Marina di Vietri, a Cetara centro; ad Amalfi nelle vicinanze del porto; a Maiori a Minori, Positano nei pressi del porto e a Conca dei Marini. E ancora più a Sud interdizioni in località Ficocelle Cala fetente.

A Marinella Spiaggia delle Ossa del Comune di Centola. E ancora in località Cala delle Vipere Cascarella Garagliano del Comune di San Giovanni a Piro e in località Canale di Mezzanotte del Comune di Sapri.

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