Appalti su alta velocità e autostrade. L'attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma, è denominata «Amalgama» e ha fatto scattare arresti nel Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria. L'indagine avrebbe ricostruito condotte illecite di un gruppo di persone costituito, organizzato e promosso dalla persona che, fino al 2015, è stato il direttore dei lavori nell'ambito delle tre opere pubbliche interessate e dal suo socio di fatto, un imprenditore calabrese del ramo delle costruzioni stradali, che si è avvalso del contributo di altre 9 persone, tra le quali anche alcuni funzionari del consorzio Cociv. Gli investigatori ipotizzano un'associazione a delinquere finalizzata a compiere condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto nell'ambito dei lavori per la realizzazione della tratta Tav «A.V./A.C Milano-Genova-Terzo Valico Ferroviario dei Giovi» (Alta Velocità Milano-Genova); sesto Macrolotto dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e della People Mover di Pisa.
Inchiesta sul terzo valico. Intanto anche la Guardia di Finanza sta eseguendo 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e dirigenti, coinvolti - secondo quanto si apprende - nei lavori per la costruzione del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione e turbativa d'asta. Quattro di questi arrestati sarebbero il legame tra l'inchiesta dei carabinieri di Roma e quella della Guardia di Finanza di Genova sulla presunta corruzione negli appalti per le grandi opere. Secondo quanto si apprende, l'indagine dei carabinieri nasce da uno stralcio dell'inchiesta su Mafia Capitale e riguarda appunto anche quattro soggetti che avrebbero avuto a che fare con i lavori del Tav ligure e che sono anche destinatari del provvedimento della procura di Genova nell'inchiesta sul Terzo valico
Nei mesi scorsi, l'indagine di Genova si è incrociata con l'analoga attività avviata dai Carabinieri del comando provinciale di Roma su input della procura della Capitale: l'inchiesta è così proseguita con una collaborazione sia a livello investigativo che giudiziario.
E dall'attività investigativa è emerso che ad alcuni dirigenti cui spettava seguire lo svolgimento delle gare indette dal general contractor, per pilotare l'assegnazione dei lotti ad alcune società ed escluderne altre, hanno fatto in modo, in alcuni casi, che offerte 'anomalè divenissero regolari e, in altri, hanno utilizzato dei 'concorrenti di comodò che in realtà non erano minimamente interessati all'aggiudicazione della gara, per indirizzare direttamente l'assegnazione all'unico concorrente interessato. Almeno in occasione di una turbativa, gli investigatori della Guardia di Finanza hanno documentato il pagamento di una tangente. I militari delle Fiamme Gialle stanno eseguendo una serie di perquisizioni finalizzate all'acquisizione di diversa documentazione in Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Molise e Campania.