Gli USA restituiscono all'Italia eccezionali beni culturali trafugati da siti archeologici italiani

Gli USA restituiscono all'Italia eccezionali beni culturali trafugati da siti archeologici italiani
di Ebe Pierini
Venerdì 20 Ottobre 2017, 14:04 - Ultimo agg. 14:05
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Gli Stati Uniti hanno restituito all'Italia preziosissimi beni culturali provento di scavi clandestini in siti archeologici italiani e di provenienza furtiva. Si tratta di opere individuate nel corso di varie attività d’indagine condotte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nell'ambito dellq quotidiana attività finalizzata ad arginare il traffico di beni artistici rubati o scavati illegalmente in Italia. La cerimonia di riconsegna si è svolta a presso il consolato generale d’Italia, a New York, alla presenza di Armando Varricchio, ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, del generale Fabrizio Parrulli, comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, della dottoressa Bridget M. Rohde, Acting United States Attorney for the Eastern District of New York; della dottoressa Karen Friedman Agnifilo, chief assistant District Attorney del New York County District Attorney's Office; del dottor Anthony Scandiffio, Acting Deputy Assistant Director – U.S. Immigration and Customs Enforcement – Homeland Security Investigations. Sono stati consegnati, per rientrare definitivamente in Italia reperti archeologici, monete, libri antichi e manoscritti già recuperati, tra il marzo e il maggio 2017, dal Comando Carabinieri TPC in cooperazione con l’Homeland Security Investigations, Immigration and Customs Enforcement e con il New York County District Attorney’s Office ed esposti, fino ad oggi, presso il consolato generale d’Italia a New York.
 


Tra i beni restituiti spicca per importanza storica un frammento in marmo romano a mosaico con serpentino e porfido, risalente al II secolo d.C.. Il bene, originariamente parte della pavimentazione di una delle due navi da cerimonia dell’imperatore Caligola, affondate nel lago di Nemi era stato rinvenuto durante una campagna di scavo condotta dal Ministero dei Beni Culturali tra il 1928 e il 1932. Il reperto si trovava presso il museo delle navi Romane di Nemi quando venne rubato da ignoti nel dopoguerra. I carabinieri TPC lo hanno ritrovato a New York, grazie alla collaborazione di esperti del settore, presso una collezione privata di una cittadina italiana residente negli USA ed è stato sequestrato dal District Attorney’s Office in Manhattan. Restituto anche un cratere apulo a figure rosse, datato 360-350 a.C., attribuito al ceramografo Python, provento di scavi clandestini avvenuti in Campania prima del 1985. Il vaso era stato illecitamente esportato da un noto trafficante internazionale italiano ed è stato individuato presso il Metropolitan Museum di New York. A questi si aggiunga un'anfora attica a figure rosse, del V secolo a.C., attribuita al pittore di Charmides, provento di scavi clandestini avvenuti in Puglia prima del 1983. Il reperto è stato localizzato dai carabinieri sul sito di una galleria d’arte di New York. Ne è seguito il sequestro da parte dell’United States Attorney’s Office for the Eastern District of New York, quale bene ricettato da un noto trafficante internazionale. Nell'elenco anche un'anfora attica a figure rosse, del 470 a.C., attribuita al pittore detto di Harrow, provento di scavi clandestini avvenuti negli anni ’90 in Etruria. É stata individuata presso una galleria antiquaria di New York. Ma anche un kantharos apulo del gruppo di Xenon, IV secolo a.C., provento di scavi clandestini avvenuti in Puglia) negli anni ’90. Si trovava in una galleria antiquaria di New York. Anche la lekythos attica a figure rosse, 430-420 a.C., del gruppo del pittore di Palermo, provento di scavi clandestini avvenuti in Sud Italia negli anni ’80 è stata ritrovata in una galleria antiquaria di New York. Così come presso una galleria di New York è stato individuato il bronzetto raffigurante Herakles, del IV-III secolo a.C., provento di scavi clandestini avvenuti nel sud Italia in data antecedente il 1987. Sempre a New York ritrovata la lekythos pestana a figure rosse, IV secolo a.C., attribuita all’officina dei pittori Assteas - Python, provento di scavi clandestini avvenuti in Campania) in data antecedente il 1983. Stessa sorte per l'oinochoe protocorinzia conica, 650 a.C., provento di scavi clandestini avvenuti in Italia meridionale in data antecedente il 1993; il bronzetto nuragico raffigurante un bue, preistorico, VIII secolo a.C., oggetto di scavi clandestini avvenuti in Sardegna in data antecedente il 1982 ed il bronzetto nuragico raffigurante un guerriero, preistorico, VIII secolo a.C., provento di scavi clandestini avvenuti in Sardegna in data antecedente il 1982. Torneranno in Italia anche due manoscritti, di importante valore storico culturale, del XIV e XV secolo, denominati “Mariegola della Scuola Grande di Santa Maria di Valverde della Misericordia” e “Mariegola della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista”, entrambi rubati nel 1949 dal l’archivio di Stato di Venezia. Nel 1950, furono individuati e processati i responsabili del furto, ma i beni non furono recuperati. Solo nel 2013, la “Mariegola della Scuola Grande di Santa Maria di Valverde della Misericordia” e una pagina miniata appartenente alla “Mariegola della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista” sono state individuate tra le collezioni della Boston Public Library. Ritornerà in patria anche il volume della fine del XVI secolo asportato dalla biblioteca arcivescovile di Monreale, scritto da Bernardino Telesio, con la firma del cardinale Ludovico II de Torres, arcivescovo di Monreale dal 1588 fino alla sua morte avvenuta nel 1609. Il libro, segnalato come rubato in circostanze sconosciute e localizzato nel catalogo della Boston Public Library, dal Direttore della biblioteca arcivescovile di Monreale, era stato legittimamente acquistato dall’istituzione statunitense nel 1980. L'elenco delle opere restituite comprende anche 198 monete di origine romana, nella maggior parte risalenti al periodo dell'imperatore Costantino I (337 d.C. circa). Nel 2014, l'ufficio HSI-ICE di Roma e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale hanno sviluppato un’attività d’indagine su sospette spedizioni di oggetti di interesse storico artistico verso gli Stati Uniti provenienti dal Medio Oriente e in particolar modo dai Paesi del Golfo, ad opera di un soggetto noto per precedenti legati al traffico di beni culturali. I successivi accertamenti hanno consentito di dimostrare che le 198 monete romane sequestrate, erano state scavate clandestinamente in Italia e illecitamente esportate.   
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