Per Severino Antinori, finito agli arresti domiciliari lo scorso 13 maggio con l' accusa di aver prelevato a forza 8 ovuli a una giovane infermiera spagnola per poi reimpiantarli, una volta fecondati, a tre donne già in lista d'attesa, dopo aver trascorso qualche giorno anche in cella per aver violato il provvedimento del gip, il 19 luglio si è visto alleggerire la misura cautelare: il gup Anna Magelli, davanti al quale si stava celebrando l'udienza preliminare, ha accolto la richiesta del pm Ripamonti disponendo per il medico l'obbligo di dimora nella sua casa al mare a Sabaudia (Latina).
Ma il 5 settembre scorso, Antinori è stato sorpreso a Roma dalle Fiamme Gialle nel corso di un controllo, e tre giorni dopo, l'8 è stato trovato nella sua clinica romana dalla figlia, la quale poichè il padre aveva violato la misura disposta dal giudice, si è precipitata ad avvertire le forze dell'ordine. Così, venerdì scorso, la Procura si è vista costretta a chiedere al Tribunale l'aggravamento della misura cautelare. Sabato il provvedimento che ha ristabilito gli arresti domiciliari