Gb, soggiogata e picchiata dal fidanzato:
l'uomo pubblicava le foto su Facebook

Gb, soggiogata e picchiata dal fidanzato: l'uomo pubblicava le foto su Facebook
di Federica Macagnone
Domenica 8 Gennaio 2017, 18:09 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 08:38
3 Minuti di Lettura

Atlanta Hammond guarda il suo bambino ed è sicura che fino a quando Halil rimarrà in carcere nessuno potrà fare loro del male. È fuggita da una situazione surreale, ma ancora adesso continua a chiedersi come possa essere stata attratta nel vortice della follia di Halil Cetinkayali, il 30 enne musulmano che amava e che in poco tempo si è rivelato un mostro senza scrupoli, pronto a vantarsi delle violenze a cui la sottoponeva e a pubblicare on line le foto del corpo tumefatto di Atlanta dopo l'ennesimo pestaggio.

 

Oggi quel calvario la ragazza, una 21enne di Braintree, in Inghilterra, se lo è lasciato alle spalle, ma le ferite di quei due anni passati accanto a quell'uomo non si rimargineranno mai. Era il 2013 e aveva solo 18 anni quando si innamorò di Halil. «All'inizio mi faceva sentire una principessa - ha raccontato Atlanta - Poi, in breve tempo, ho capito di essere finita in un incubo. Lui aveva il totale controllo su di me. Mi ha fatto lasciare il lavoro per rispetto verso la sua religione e mi impediva di vedere i miei amici e la mia famiglia. Poi la situazione è precipitata: quando, cercando on line, ho scoperto che stava usando un alias e che era ricercato dalla polizia, l'ho affrontato chiedendo chiarimenti, ma lui mi ha picchiata ferocemente. Da quel momento la mia vita si è trasformato in un inferno. Non potevo dire una sola cosa sbagliata, replicare, parlare con nessuno se non volevo finire per essere picchiata. In più ho scoperto che pubblicava on line le foto delle ferite e degli ematomi corredandole con una didascalia: “Ecco la donna che ho tradito e picchiato per due anni". Una notte ho tentato di fuggire, ma lui mi ha raggiunta mentre cercavo di salire su un taxi: per questo mio tentativo di abbandonarlo, sono stata punita con una coltellata a un fianco. L'ho denunciato, ma ormai lui aveva il controllo totale della mia mente e alla fine ho ritrattato».

Ad Atlanta, però, sono bastate poche ore per rendersi conto che aveva appena commesso il più grande errore della sua vita: la sera stessa in cui è stato rilasciato, Halil le ha mostrato un video in cui la violentava mentre dormiva. Era la sua ultima arma di ricatto: se avesse nuovamente provato a fuggire o a chiamare la polizia quelle immagini sarebbero state pubblicare on line. È stato a quel punto che ha pensato che doveva fare qualcosa per fuggire definitamente da quell'inferno: è scappata, interrompendo ogni contatto con Halil. Fino al giorno in cui il suo aguzzino si è fatto trovare steso sul divano della sua nuova casa. Atlanta è scappata, ma l'uomo l'ha raggiunta picchiandola brutalmente per strada: i vicini, che hanno assistito alla scena, hanno immediatamente chiamato la polizia e finalmente Halil è stato arrestato.
Solo quando ormai il suo ex era dietro le sbarre, la ragazza ha avuto il coraggio di raccontare tutto quello che aveva dovuto subire. Ad aprile l'uomo è stato condannato a 19 anni e otto mesi di carcere. Atlanta oggi è serena ed è mamma di un bimbo di 2 anni. Si è lasciata tutto alle spalle: ora sa di essere al sicuro, almeno fino a quando Halil non rimetterà piede in strada.

© RIPRODUZIONE RISERVATA