Firenze, migranti tentano di entrare in prefettura: cariche della polizia

Firenze, migranti tentano di entrare in prefettura: cariche della polizia
Sabato 14 Gennaio 2017, 12:52 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 02:15
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La polizia carica i migranti davanti alla prefettura di Firenze. Un'ottantina di stranieri ha tentato di entrare chiedendo di partecipare al tavolo in programma per discutere sulla soluzione definitiva per l'accoglienza delle persone coinvolte nel rogo di Sesto Fiorentino. Attimi di tensione questa mattina davanti alla prefettura in via Cavour a Firenze dove un gruppo di una cinquantina di persone, che vivevano nel capannone andato a fuoco a Sesto Fiorentino, insieme ad alcuni militanti del Movimento di lotta per la casa, hanno tentato di entrare nell'edificio e sono state respinte dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa.

Almeno una persona tra i manifestanti, secondo quanto appreso, sarebbe rimasta contusa. Questa mattina in prefettura è previsto un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per individuare una sistemazione per gli ex occupanti del capannone che al momento sono ospitati temporaneamente nel palazzetto dello sport di Sesto Fiorentino. I manifestanti al momento continuano a stazionare davanti alla prefettura, in via Cavour che è stata chiusa al traffico, chiedendo di poter partecipare in delegazione al comitato per l'ordine pubblico.


«Chiediamo una sepoltura dignitosa per il ragazzo morto nel rogo del capannone». Lo ha detto parlando con i giornalisti Luca Toscano, uno degli esponenti del Movimento di lotta per la casa che sta guidando la protesta davanti alla prefettura degli ex occupanti del capannone andato a fuoco. Nel rogo è deceduto Alì Muse 44enne somalo.

«Il Comune di Firenze - continua Toscano non sa trovare una soluzione per la sepoltura di Alì perché lui era senza una residenza. Noi ci uniamo alla richiesta dei suoi fratelli e chiediamo una sepoltura dignitosa». «Anche il Comune di Sesto Fiorentino - spiega uno dei manifestanti somali - ci ha detto che non ha soldi per pagare il cimitero al nostro fratello». La protesta spiegano i manifestanti continuerà ad oltranza fino a che non verrà trovata una soluzione dignitosa per le persone che alloggiavano nel capannone.

«Abbiamo capito - si legge in un volantino consegnato nel corso della protesta - che il tavolo di questa mattina in prefettura serve solo a far tornare tutto come prima. Questo non va bene e non è accettabile, è un offesa ad Alì e a tutti noi». Sempre secondo quanto spiegato dal Movimento di lotta per la casa, nei disordini avvenuti poco fa davanti alla prefettura sarebbero rimasti contusi due manifestanti, e non uno come appreso in precedenza.

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