Filippo Turetta e l'infermità di mente parziale: dal disturbo di personalità narcisistica allo stato passionale, le condizioni

"I disturbi della personalità possono essere sufficienti per ottenere le attenuanti del vizio di mente", recita una sentenza della Cassazione del 2005

Filippo Turetta e l'infermità di mente parziale: dal disturbo di personalità narcisistica allo stato passionale, le condizioni
Filippo Turetta e l'infermità di mente parziale: dal disturbo di personalità narcisistica allo stato passionale, le condizioni
Alessandro Rosidi Alessandro Rosi
Martedì 28 Novembre 2023, 18:31 - Ultimo agg. 29 Novembre, 21:45
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Filippo Turetta può ottenere l'infermità di mente parziale? E quali sono le condizioni? In questo caso sono due le componenti da analizzare, una sul piano giuridico e l'altra dal lato psicologico. Dal punto di vista della giurisprudenza, la Cassazione nel 2005 ha indicato che "le nevrosi, le psicopatie e in generale i disturbi della personalità possono essere sufficienti per ottenere le attenuanti del vizio di mente". Non solo, quindi, le malattie mentali: ma anche le disfunzioni relative all'individualità del soggetto. Devo però avere una gravità tale da incidere sulla capacità di intendere e volere. Abbiamo chiesto in merito un parere all'avvocato penalista Antonio Bana.

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Cos'è l'infermità di mente parziale?

Il Codice Penale italiano configura la imputabilità come una costruzione a due piani, il cui primo livello è relativo al substrato patologico (infermità), mentre il secondo livello è relativo alla eventuale e conseguente incapacità di intendere o di volere. L’accertamento della imputabilità prende quindi in considerazione, nel contempo, un aspetto psichiatrico ed obiettivo (la descrizione del substrato psicopatologico) ed un aspetto valutativo (la valutazione della capacità di intendere e di volere al momento del reato). L'art. 89 C.p., intitolato “Vizio parziale di mente”, recita che: “Chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, era, per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità di intendere o di volere, risponde del reato commesso, ma la pena è diminuita”.

Chi l'accerta?

L’accertamento sull’esistenza del vizio di mente di un reo è ovviamente delegata allo psichiatra, investito del ruolo di perito; occorrono però non solo competenze cliniche, ma una “dimensione criminologica”.

Cosa deve valutare?

Lo psichiatra deve valutare se questa infermità abbia inciso sullo stato di mente del soggetto, ed in particolare sulle sue capacità di intendere e di volere, valutando, infine, la quantità di una eventuale riduzione.

Quali sono le condizioni?

Il giudizio sulla responsabilità non può effettuarsi alla luce della sola etichettatura diagnostico-nosografica. Ogni caso dovrà essere valutato singolarmente, tenendo conto della natura del disturbo mentale se effettivamente presente, ma anche delle caratteristiche cliniche del singolo caso, dei disturbi più o meno rilevanti presenti in ogni fattispecie; e ancora della specificità del delitto del suo grado di efferatezza e del suo collegamento psicodinamico con l’affezione morbosa.

Ci sono stati dei precedenti simili in passato?

Torna alla mente un’altra vicenda come quella del caso Juker, dove da omicidio aggravato si è passati ad omicidio semplice per il riconoscimento delle attenuanti che compensano le aggravanti.

Poi un terzo di pena per il rito abbreviato, da trenta a sedici anni di carcere.

Turetta può ottenere uno sconto di pena?

La giustizia non è qualcosa di semplice, non è mai perfetta e lo diventa ancora di più in situazioni così dolorose, così ferocemente fuori dagli schemi del nostro pensare ma ancora una volta presenti nel nostro vivere quotidiano. Si rischia di cadere in una “contabilità” penale di fronte ad una realtà non solo giudiziaria, ma che ci porta a far riflettere seriamente sui nostri stili di vita, sul nostro reale benessere di fronte ad esiti drammatici ed efferati come il caso di Giulia Cecchettin.

Quando si è in presenza di disturbo di personalità narcisistica?

"Un narcisista diventa patologico quando questa dimensione va a inficiare le tre sfere relazionali, cioè quella lavorativa, interpersonale, comportamentale e familiare", sottolinea la psicologa Francesca Andronico.

Lo stato passionale come incide?

Gli stati emotivi e passionali devono degenerare «in un vero e proprio squilibrio mentale di escludere o diminuire l'imputabilità». Prendiamo come esempio la gelosia. Da sola, non può essere una causa che incide sull'imputabilità. Ma, come evidenziato da brocardi.it che indica la recente giurisprudenza, ci sono dei casi in cui può verificarsi il contrario. Quando? «Se provoca disordine nelle funzioni della mente e perturbazioni in quelle della volontà diventando un fuoco divoratore, una forza cieca dello spirito». Allora può costituire una forma morbosa diagnosticabile, che esclude o diminuisce la capacità di intendere e di volere.

@ilmessaggero.it Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, ha pianto davanti al gip. Da quanto si è saputo, nei pochi minuti in cui è rimasto davanti al gip Turetta era in lacrime e in particolare ha pianto prima di essere portato via quando l'interrogatorio si è concluso. Ha confermato la volontà di farla finita poco dopo aver ucciso la ex ragazza e oggi si dice "pentito". Il legale Giovanni Caruso, dopo circa due ore di colloquio con Turetta, seguito all'interrogatorio, ha spiegato, lasciando il carcere, che il 21enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha "ritenuto doveroso rendere dichiarazioni spontanee con le quali ha sostanzialmente confermato le ammissioni fatte alla polizia tedesca". #ilmessaggero #filippoturetta #interrogatorio #carcere #femminicidio #giuliacecchettin ♬ Epic Music(873690) - Pavel

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