È la notte di Natale 2016 quando Cristina riceve una chiamata dalla Siria. «Qui va sempre peggio. Ho paura» le confida Fabrizio Pozzobon. È atterrato il 20 dicembre a Istanbul e da lì ha inviato le prime fotografie alla fidanzata, come se fosse in vacanza.
Poi lo scenario alle sue spalle è decisamente cambiato: dalle vie lastricate della capitale turca si è passati ai boschi, ai palazzi crivellati dai proiettili o distrutti dalle bombe, alle strade caotiche e polverose di una città oltre confine, in Siria. «Qui va tutto bene, sono con i miei amici, vorrei venissi anche tu» le ha ripetuto per giorni. Ma il 25 dicembre qualcosa è cambiato. Fabrizio comincia ad avere paura. «Vai a messa e metti una candela per me» dice alla compagna prima della chiamata a notte fonda. Lei si preoccupa, non sa cosa fare, e il giorno successivo gli fa un’altra ricarica del telefonino. Vuole parlargli. L’ultima conversazione è del 26 dicembre, verso mezzogiorno. Poi ogni comunicazione con l’Italia si interrompe. Fabrizio è sparito.
L’uomo potrebbe essere in Siria, addirittura a combattere tra le fila dell’ISIS. A rendere più interessante la vicenda c’è il fatto che Pozzobon, 51 anni da Castelfranco di professione idraulico, è un ex consigliere comunale della Lega Nord.
Non è chiaro se Pozzobon sia ancora in Turchia, dove è arrivato con un volo diretto a Istanbul, o se sia riuscito ad andare in Siria. Non era la prima volta che si recava in Turchia, quindi nessuno ha sospettato di nulla fino a che i contatti si sono interrotti. L’unico indizio è una foto inviata, sempre tramite WhatsApp, ad un amico. Un selfie che lo ritrae sullo sfondo di una città in rovina, distrutta dai bombardamenti.
Scomparso in Siria, l'ultima telefonata alla fidanzata: «Ho paura, prega per me»
Venerdì 17 Novembre 2017, 06:00
- Ultimo agg.
18 Novembre, 13:32
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