Disabile costretta a prostituirsi
dal padre e dal falso fidanzato

Disabile costretta a prostituirsi dal padre e dal falso fidanzato
di Luca Benedetti e Ilaria Bosi
Domenica 19 Febbraio 2017, 10:14 - Ultimo agg. 15:58
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Spoleto. Di fronte alla storia che mette i brividi anche i carabinieri hanno avuto un sussulto quando hanno arrestato un padre che faceva prostituire la figlia disabile. Il papà orco è stato arrestato con il finto fidanzato di lei, entrambi accusati non solo di induzione e sfruttamento della prostituzione, ma anche di violenza sessuale come hanno spiegato ieri al comando provinciale di Perugia i carabinieri di Perugia e di Spoleto. Con i due, nei giorni scorsi, è finito ai domiciliari (ora ha solo l' obbligo di firma), un albergatore che concedeva (per lui l'accusa è di favoreggiamento), senza registrare le presenze, le stanze del suo albergo alle porte di Spoleto per gli incontri dei clienti con la ragazza. All'albergatore è stata ritirata la licenza e l'albergo è chiuso.

Rischiano l'incriminazione anche gli ottanta clienti che sono stati tutti identificati e segnalati alla procura della Repubblica di Spoleto durante le indagini. Impossibile, secondo i carabinieri, non capire che ci si trovava di fronte a una ragazza in evidenti difficoltà. Lei ha ventisei anni e un pesante deficit cognitivo. Non riusciva a ribellarsi al padre (45 anni) e neanche al giovane romeno (30 anni) di cui, in qualche modo era infatuata. Padre e amico la costringevano ad avere apporti con i clienti che contattavano, fissando precisi appuntamenti. Anche in internet (mezzo usato dal giovane amico) dove i contatti passavano per un sito peri escort, come hanno spiegato i carabinieri.

Di più: padre orco e finto fidanzato (il giovane romeno ha anche famiglia) quasi si sfidavano per organizzare gli incontri con la ragazza seguita dai servizi psichiatrici. E come uno portava la ragazza ad avere più incontri con i clienti, anche l'altro alzava il ritmo degli appuntamenti. E la tariffa pattuita con i clienti (alcuni arrivati in Umbria anche dalla Lombardia) variava dai 50 agli ottanta euro. Ottanta euro li pagava chi voleva la discreta comodità di una camera d'albergo.

L'allucinante storia si inserisce in una pesante vicenda di degrado familiare. I militari dell'Arma si sono accorti che in una zona centrale della città, c'era una giovane che passeggiava in abiti succinti. E la vedevano infilarsi in auto sempre diverse. Pedinamenti e intercettazioni hanno permesso di mettere sul tavolo del magistrato una storia folle: il padre che faceva prostituire la figlia disabile e che le procurava i clienti. Negli affari è entrato anche il giovane straniero ma da quello che hanno appurato i carabinieri, ognuno intascava quello che riusciva a far guadagnare alla ragazza senza dividere nulla con l'altro, in una sorta di assurda società degli orrori.

Lei, impaurita dal papà e invaghita per il ragazzo straniero aveva solo la forza di chiedere qualche soldo per una colazione. Ma le venivano negati anche quelli. L'incasso per i due doveva essere pieno. «In tanti in città- ha spiegato il capitano dei carabinieri di Spoleto, Marco Belilli- ci hanno segnalato quella ragazza che saliva e scendeva dalle auto. E di questo dobbiamo ringraziare i cittadini che non si sono girati dall'altra parte». C'è chi ha bussato alla caserma dei carabinieri chiedendo di fare presto.

«Devi portare almeno cento euro al giorno», le diceva l'amico romeno. «Se non lo fai ti caccio di casa», rincarava la dose il padre. Lei, stretta tra tanta ferocia, non ha trovato la forza di dire nulla. Adesso la giovane spoletina si trova in una struttura protetta.