«Assenteismo nei tribunali»,
no all'archiviazione per Brunetta

«Assenteismo nei tribunali», no all'archiviazione per Brunetta
Giovedì 17 Gennaio 2019, 18:12 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 08:12
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No all'archiviazione per Renato Brunetta, denunciato da 115 impiegati e cancellieri del tribunale di Salerno che reputano diffamatorie alcune dichiarazioni sull'assenteismo nei tribunali attribuite all'esponente di Forza Italia. Lo ha stabilito la Cassazione, come si legge nelle motivazioni di una decisione presa nel luglio scorso, con cui ha annullato il decreto di archiviazione. Secondo quanto denunciato, durante un dibattito tv a L'Arena, su Rai1, il 17 gennaio 2016, Brunetta avrebbe attaccato i dipendenti dei tribunali sostenendo che «dopo le 14 non c'è anima viva e per questa ragione i processi durano 7-8-10 anni».

La procura aveva chiesto l'archiviazione del procedimento. Il gip ha poi archiviato ritenendo che le esternazioni avrebbero avuto come destinatari i soli magistrati e non i denuncianti e la prova starebbe nel fatto che il personale amministrativo, a differenza dei magistrati, hanno strumenti di controllo elettronico per l'uscita dal lavoro. E da tali considerazioni ha ritenuto infondata la notizia di reato. I ricorrenti ritengono però che prima di archiviare avrebbero dovuto essere ascoltati perché avrebbero potuto riferire «la portata, la percezione e l'effetto diffamante»; inoltre si sarebbe dovuto acquisire la registrazione della trasmissione.

La difesa di Brunetta ha presentato una memoria in Cassazione cui è stato allegato il decreto di archiviazione emesso dal gip di Salerno, sempre per le stesse dichiarazioni secondo il quale Brunetta ha esercitato legittimamente il proprio diritto di critica. La Cassazione non ha chiuso la vicenda. Secondo la sesta sezione penale, l'acquisizione della registrazione, chiesta dai ricorrenti è «strumentale alla verifica del senso delle dichiarazioni rese dall'onorevole Brunetta, cioé che esse davvero avessero come destinatari i soli magistrati». Sul punto il decreto di archiviazione «è silente, non avendo in nessun modo spiegato il gip la ragione per la quale l'acquisizione di quella registrazione non fosse specifica e pertinente». Per questa ragione la Cassazione lo ha annullato, trasmettendo gli atti nuovamente al gip.
 
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