Corte dei Conti: l'Italia deve ridurre il debito pubblico, non solo per i vincoli Ue

Corte dei Conti: l'Italia deve ridurre il debito pubblico, non solo per i vincoli Ue
Martedì 27 Giugno 2017, 12:30 - Ultimo agg. 14:05
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Occorre affrontare «il fenomeno della corruzione in una logica sistematica che tenga in adeguata considerazione la diffusività del fenomeno e l'insufficienza delle misure finora apprestate dall'ordinamento». Così il procuratore generale della Corte dei Conti, Claudio Galtieri, nella requisitoria sul rendiconto generale dello Stato. Il sistema dei controlli, spiega, risulta «scarsamente efficace» anche per «contrastare quei comportamenti illeciti i cui effetti negativi sulle risorse pubbliche sono, spesso, devastanti».

«L'elevato livello del debito pubblico», elemento di «maggiore vulnerabilità» dell'Italia, «impone alla politica economica, ben di più di quanto non derivi dai vincoli fissati con le regole europee sui conti pubblici, di proseguire lungo un 'percorso di rientro' molto rigoroso». Lo afferma il presidente di coordinamento delle sanzioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Angelo Buscema, in occasione della relazione sul rendiconto generale dello Stato. 

In Italia «il recupero della crescita del prodotto interno lordo, dopo una lunga crisi, appare ancora troppo modesto e, soprattutto, in ritardo rispetto alla ripresa in atto negli altri principali Paesi europei», ha sottolineato. Ecco che «il bilanciamento della politica economica e della gestione della finanza pubblica appare particolarmente complesso per l'Italia».

Sul fronte degli acquisti si conferma «la centralità» della Consip nelle politiche di contenimento della spesa «anche se è emersa nel corso degli anni l'esigenza di una verifica dei risultati più rispondenti a dati reali».
Lo afferma il presidente di coordinamento delle sanzioni riunite della Corte dei Conti, Angelo Buscema, nella relazione sul rendiconto generale. «Per lo Stato - continua - nonostante l'incremento della spesa mediata da Consip, l'acquisizione di beni e servizi risulta ancora in prevalenza effettuata con il ricorso alla procedure extra Consip».
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