Due avvocati, Federico Tedeschini e Pierfrancesco Sicco, sono stati raggiunti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari ordinata del gip di Roma eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo della Capitale. L'indagine, diretta dalla Procura, ha portato all'emanazione dell'ordinanza per i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e di corruzione in atti giudiziari. Risultato di intercettazioni telefoniche e ambientali nonché analisi documentali sono la provvista probatoria su cui si fonda il provvedimento cautelare.
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La misura interdittiva della durata di un anno è invece stata disposta per Gaia Checcucci, commissario ad acta presso la provincia di Imperia per le funzioni di Ente di governo dell'Ato Ovest per il servizio idrico integrato e per il magistrato Silvestro Maria Russo già giudice del Consiglio di Stato e da qualche mese presidente della Terza sezione del Tar del Lazio.
«No, ma è tutto regolare, pulito. In questa maniera…perché vale il principio dell'irrilevanza dei motivi. Tu mi devi andare a dimostrare che io ho fatto questo perché avevamo fatto un 'pactum sceleris'. E come c…me lo dimostri?». Così parlava al telefono Tedeschini con il collega Sicco, in un'intercettazione dello scorso gennaio. Per il gip Roberta Conforti che ha disposto i domiciliari per i due professionisti, le conversazioni intercettate nelle indagini sono «l'ennesima conferma di come Tedeschini rappresenti un centro di riferimento e di potere nella Capitale per accedere a raccomandazioni politico-istituzionali; in tal modo Tedeschini acquisisce ulteriore potere e credito presso centri di interesse da 'monetizzarè al momento opportuno con richieste di favori per sé, per i suoi clienti o persone a lui vicine».