Quello stesso numero di telefono è servito agli investigatori per risalire all'identità dell'intestatario della scheda telefonica, risultato essere un conoscente del nigeriano, e quindi poi al presunto stupratore, trovato in possesso della sim card corrispondente e del cellulare.
La Polizia ha quindi convocato, con la scusa di una verifica sui permessi di soggiorno, sia l'intestatario della scheda che il presunto stupratore insieme con altri giovani africani e, quando il 30enne è stato riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima, sono scattate le manette. Lo straniero è stato quindi arrestato con l'accusa di violenza sessuale e lesioni.