​Il testamento di Giulia, morta a 10 anni: «A Natale regalate i miei giochi ai bimbi poveri»

Il testamento di Giulia Zedda, morta a 10 anni: «A Natale i miei giochi ai bimbi poveri»
​Il testamento di Giulia Zedda, morta a 10 anni: «A Natale i miei giochi ai bimbi poveri»
Mercoledì 12 Dicembre 2018, 19:12 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 18:52
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Giulia Zedda è morta a 10 anni nel maggio scorso. Se n'è andata tra le braccia dei genitori lasciando un 'testamentò che racconta di una bambina davvero speciale. Stroncata da un tumore contro il quale ha combattuto per 4 anni e mezzo, prima di morire ha confidato a mamma Eleonora Galia il suo sogno più grande: regalare i suoi giocattoli ai bambini che non possono permetterseli. 



«Ogni anno Giulia condivideva la sua roba con gli altri bambini ed è ciò che ha fatto anche prima di andarsene, anche se non era consapevole di stare per morire, anzi ha sperato e pregato sino all'ultimo», racconta all'ANSA Eleonora Galia. È nata così l'associazione di beneficenza per la raccolta e la distribuzione di beni ai più bisognosi che porta il suo nome, «Il sogno di Giulia».

Le volontarie raccolgono tutto ciò che può servire alle donne in gravidanza e ai bambini da 0 a 14 anni: abbigliamento, giocattoli, libri, coperte, passeggini e lettini. E anche oggi Eleonora è lì a dare una mano. «L'associazione è nata il 14 settembre e in tre mesi abbiamo aiutato oltre una cinquantina di famiglie, ma sono tantissime le persone che grazie a questo tam tam meraviglioso portano tanto - osserva - Questa cosa è bellissima perché vediamo i piccoli andare via con il sorriso: oggi una bambina ha trovato la bicicletta che sognava e un altro bimbo un personaggio dei Paw Patrol dei quali fa la collezione». Nella piccola sede di via Giardini 159, a Cagliari, dove vengono distribuiti i 'donì tutti i mercoledì e venerdì, si affacciano anche i nonni «che cercano dei giochini per Natale».

«Ho realizzato il sogno di mia figlia - dice Eleonora - Io sono serena, lo sono sempre stata dall'inizio. La serenità mi viene dalla fede che è la cosa più importante in assoluto. Anche Giulia pregava tantissimo, era una fervente cristiana: faceva pregare e distribuiva dei presepi che faceva lei in modo che Gesù potesse entrare nelle case di tutti». La mamma della piccola vuole ringraziare tutte le associazioni che hanno dato una mano a lei e al marito - la coppia ha un altro figlio - nei momenti più difficili, che alla donna sono costati il lavoro. «A Giulia piacevano molto gli animali e l'associazione Charlie Brown gli ha fatto fare un corso di ippoterapia. Ma ci tengo a ricordare tutte le altre: Make a wish le ha consentito di incontrare i Modà, Le stelle di Lorenzo ci hanno portato a Eurodisney e l'Abos ci ha sostenuto anche economicamente durante il periodo in cui siamo stati a Roma al Bambin Gesù.

Un grazie anche a L'altra cicogna e 123 Alessio che ci sono state particolarmente vicine».

Oggi il desiderio di Eleonora è poter aiutare il maggior numero di persone, ma i soldi sono appena sufficienti («ci autofinanziamo») ed è necessario trovare un altro spazio, più grande di quello offerto dalla Comunità Madonna della tenerezza di Papa Giovanni XXIII. 

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