Puglia, frontale tra due treni: a bordo pendolari e studenti, 27 morti e 50 feriti

Puglia, frontale tra due treni: a bordo pendolari e studenti, 27 morti e 50 feriti
di Marco Perillo
Martedì 12 Luglio 2016, 12:16 - Ultimo agg. 13 Luglio, 08:29
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Una scena da apocalisse, l'inferno tra gli ulivi di Puglia. Lamiere accartocciate sotto il sole bollente di luglio, interi convogli di treni regionali sbriciolati, morti e feriti. Un'ecatombe, uno degli incidenti ferroviari più gravi della storia del Paese. Come se fosse caduto un aereo, nella Murgia, a nord di una delle regioni più amate per le vacanze estive. 



Lo schianto. Il terribile scontro frontale è avvenuto stamane, intorno alle 11.30, sulla tratta Bari Nord che collega il capoluogo pugliese a Barletta. L'incidente ha coinvolto due convogli della Ferrotramviaria, sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, nel Tavoliere pugliese. Una tragedia immane: 50 feriti e 27 sono i morti accertati, recuperati sotto i rottami fino a mezzanotte di una giornata che l'Italia non dimenticherà«Una tragedia inammissibile» per il capo dello Stato Sergio Mattarella: «Vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto»,

Il premier sul posto e in prefettura. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è giunto sul luogo del disastro ferroviario intorno alle 20.10. Il premier, accompagnato dal ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, prima ha sorvolato la zona del disastro in elicottero, è salito a bordo di uno dei vagoni interessati dal disastro assieme alle forze dell'ordine, al ministro e alle altre forze impegnate nei soccorsi. 
A bordo di un elicottero il presidente ha lasciato poco dopo le 20.50 il luogo del disastro ferroviario. Prima però ha voluto ispezionare i convogli coinvolti nell'incidente e ha chiesto informazioni sull'opera dei soccorsi. Renzi non ha incontrato i giornalisti e si è recato in Prefettura a Bari per un incontro operativo, una riunione del centro di coordinamento soccorsi che si è insediato per il disastro ferroviario. Alla riunione partecipano anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, Fabrizio Curcio capo del Dipartimento della Protezione Civile di Roma, i prefetti di Bari, Carmela Pagano, e Bat, Clara Minerva, i vertici della forze dell'ordine provinciali e della Protezione Civile. Partecipano anche il presidente della Giunta regionale pugliese, Michele Emiliano con il vicepresidente con delega alla Protezione Civile Antonio Nunziante e funzionari regionali. «Lacrime e dolore per queste vite spezzate e per le loro famiglie. Ma anche tanta tanta rabbia. L'Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto. Nel pomeriggio Renzi aveva anticipato su Facebook il suo arrivo in Puglia per incontrare gli enti locali, la Regione, la Protezione civile e i ministeri interessati». 

Il racconto del sopravvissuto a Tele Sveva​ (da Youtube)


I morti. Nella collisione uno dei due macchinisti è morto mentre sembra che il collega che era sull'altro convoglio sia tra i feriti più gravi. Lo ha reso noto una fonte della società ferroviaria rimandando alla serata informazioni ufficiali sul numero e sull'identità delle vittime che è tuttora incerto. E c'è anche un funzionario di polizia fra le vittime. Si tratta di Fulvio Schinzari, di 53 anni. Era stato commissario, fra gli incarichi ricoperti, a Canosa di Puglia e Trani. Il corpo dell'uomo è stato riconosciuto da un collega poliziotto che stava lavorando ai soccorsi e che l'ha riconosciuto. Stava tornando al lavoro dopo le ferie il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Fulvio Schinzari. Da Andria, dove viveva con la moglie e due figlie (in un primo momento si era diffusa la notizia, poi smentita, che anche una di loro si trovasse sul treno), era diretto a Bari: qui, esattamente quattro anni fa, aveva assunto l'incarico di dirigente dell'ufficio del Personale della Questura. Cinquantanove anni, nato a Galatina (Lecce), Schinzari ha svolto tutta la sua carriera di poliziotto in Puglia.

La strage. 
Una delle vittime è morta in ospedale. Altre dieci persone sono ricoverate a Bisceglie. A bordo di quel treno, ogni giorno, oltre ai pendolari e agli studenti, ci sono anche molti viaggiatori che devono raggiungere l'aeroporto di Bari Palese. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco da Bari e Barletta oltre alla polizia ferroviaria. La Croce Rossa di Andria, Barletta, Molfetta è presente sul posto con 3 ambulanze per supportare le operazioni di soccorso e l'evacuazione dei feriti. È accorsa anche una squadra di supporto psicologico. Altre 7 ambulanze dei comitati di Foggia, Cerignola, Bari, Gioia del Colle, Fasano, Monopoli e Ostuni sono andate all'ospedale di Andria per mettersi a disposizione dei soccorsi. Le Infermiere Volontarie CRI degli Ispettorati II.VV. di Bari e Andria hanno raggiunto l'ospedale di Andria dove sono arrivatui i numerosi feriti per fornire supporto psicologico. Sono inoltre attive le Sale Operative Provinciali della Croce Rossa Italiana di Bari, Andria e Barletta. Ha raggiunto il luogo della tragedia anche il presidente della regione Puglia Michele Emiliano. È stato accompagnato dal consigliere regionale delegato alla Protezione civile, Ruggiero Mennea. Il premier Matteo Renzi si reca sul posto in serata. 

 


I feriti. Sono almeno 48 le persone rimaste ferite nello scontro. A quanto si è saputo, 15 sono state trasportate ad Andria, di queste 10 versano in gravi condizioni, le altre cinque non sembrano in pericolo di vita. Tre feriti, invece, sono stati trasportati in elicottero all'ospedale di Barletta, sono in prognosi riservata. A riferirlo è la direzione generale della Asl Bt. Sono, inoltre, stati allertati tutti gli ospedali della provincia di Barletta - Andria - Trani ricadenti nella azienda sanitaria di competenza. Il direttore generale ha disposto il blocco di tutti gli interventi chirurgici previsti e richiamato in servizio anche il personale a riposo. L'ordine degli psicologi provinciale ha dato la propria disponibilità a fornire assistenza sia negli ospedali che sul luogo dell'incidente.

I pendolari, gli studenti e il bambino. Il tratto dove è avvenuto il disastro ferroviario è a binario unico e ci sono i cantieri per i lavori di raddoppio. Sulla linea transitano 200 convogli al giorno. Uno dei due treni era partito da Corato ed era diretto ad Andria e l'altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. Molti pendolari sarebbero ancora intrappolati nei vagoni, tra cui diversi studenti universitari. Lungo e complicato il lavoro dei soccorritori che hanno da poco estratto vivo un bambino portato in ospedale con l'elicottero. Tra i feriti soccorsi c'è anche un bambino di pochi anni portato in ospedale a bordo di un elicottero. E' stato estratto vivo dalle macerie. 

 
 

Le indagini. La procura di Trani nel frattempo indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Al momento il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti. Un errore umano o un guasto: ecco cosa dovrà accertare l'inchiesta. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Giannella e condotte dalla Polfer. Mentre sul luogo dello scontro si lavora ancora per estrarre i corpi di eventuali altri feriti e vittime, è presto - sottolineano gli inquirenti - per fare ipotesi concrete sulle cause del disastro. Fondamentale sarà la documentazione che la società di trasporti Ferrotranviaria sta raccogliendo in particolare nelle due stazioni di partenza dei treni, Andria e Corato. Il direttore generale della società che gestisce il trasporto Bari-Nord, Massimo Nitti, ha annunciato che è stata già istituita una commissione di indagine interna «e che sono stati avviati interrogatori preliminari del personale».

Le possibili cause. La causa dell’incidente ferroviario in Puglia è stata la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: lo sostiene l’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione 'A. Faedo' del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr), per voce della ricercatrice Stefania Gnesi. «Su quella tratta - ha spiegato Giorgio Ferrari, ricercatore del medesimo istituto Cnr - non esiste un sistema automatico di segnalazione. Viene usato il cosiddetto 'blocco telefonicò che si sostanzia nella comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. Questo sistema è attualmente utilizzato in una minima parte della rete ferroviaria nazionale».

Delrio: «Tragedia immane»Sul luogo del disastro era giunto intorno già alle ore 16 il ministro delle Infrastrutture e Trasporti. «È una tragedia immane - ha brevemente commentato Delrio con i giornalisti mentre si dirigeva verso i binari dello scontro - sono qui per coordinare la macchina dei soccorsi. Fatemi andare». «Faremo una commissione di indagine - ha proseguito -. Il bilancio è in evoluzione. Non sappiamo quali siano state le cause dello scontro, che è stato violentissimo». «Siamo vicini - ha detto ancora il ministro - alle famiglie delle vittime. Adesso mi reco in Prefettura per organizzare il da farsi. Esprimo un grazie agli operatori di soccorso».




Il cordoglio del Papa. Papa Francesco ha espresso la «sua sentita e cordiale partecipazione al dolore che colpisce tante famiglie», coinvolte nell'incidente ferroviario avvenuto in Puglia. È quanto afferma un telegramma inviato a nome del Pontefice dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, al vescovo di Bari, mons. Francesco Cacucci Papa Francesco ha assicurato «fervide preghiere di suffragio per quanti sono tragicamente morti» e, ha invocato dal «Signore per i feriti una pronta guarigione».

La protezione civile. «È una tragedia»: così il presidente del comitato per la protezione civile pugliese, Ruggiero Mennea, ha commentato l'incidente. Mennea è arrivato sul posto e ha trovato una situazione «drammatica». «Tra poco - ha precisato - dirameremo un comunicato stampa». Quanto alla macchina dei soccorsi, Mennea afferma: «sta lavorando molto bene».

Il soccorritore sotto choc. «Una scena spaventosa, allucinante, questo è quello che ho visto» ha raccontato un agente di polizia, con la divisa impolverata e i guanti sulle mani impegnato a scavare tra i detriti provocati dall'incidente. L'uomo è stato tra i primi giunti sul posto dopo l'impatto e ha raccontato quello che ha visto: «ho visto persone morte, altre che chiedevano aiuto, persone che piangevano. La scena più brutta della mia vita».



I familiari. Intorno alle 14 sono iniziati ad arrivare numerosi familiari dei passeggeri rimasti coinvolte nel terribile incidente. I parenti dei viaggiatori sono accorsi sul posto ma sono stati trattenuti dai soccorritori e aiutati da personale medico.

 
Il ministro Lorenzin. «La mia vicinanza alle famiglie delle vittime del gravissimo incidente ferroviario di # Bari.
Subito chiarezza sulle responsabilità» ha invece scritto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un Tweet.





Cordoglio FS. Il Gruppo FS ha espresso il proprio cordoglio per le vittime dell'incidente ferroviario che ha coinvolto questa mattina, fra Andria e Corato, due treni della società privata Ferrotramviaria SpA. Ferrovie dello Stato Italiane attraverso le sue società, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia, ha offerto la piena disponibilità di tutte le strutture e i tecnici per ogni supporto operativo che si rendesse necessario in questo particolare momento. I dipendenti del Gruppo FS Italiane sono vicini alle famiglie delle vittime, ai feriti e ai colleghi di Ferrotramviaria.


Il sindaco di Corato. «È un disastro come se fosse caduto un aereo! I soccorsi e la protezione civile è tutta sul posto, purtroppo ci sono vittime!». È il drammatico post pubblicato su Facebook dal sindaco di Corato Massimo Mazzilli, arrivato sul posto subito dopo lo scontro tra treni.

Il sindaco di Andria. «Siamo mobilitati per prestare tutti i soccorsi possibili. Ho notizie di alcuni morti e diversi feriti ma si tratta ancora di informazioni frammentarie perché le operazioni sono in corso». A dirlo è il sindaco di Andria Nicola Giorgino che è rientrato in città da Roma dove avrebbe dovuto partecipare a un incontro Anci. «Lo scontro è avvenuto in un tratto su binario unico. Si tratta - ha spiegato il sindaco - di una linea frequentata in genere da studenti e lavoratori».


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