Aspiranti toghe in minigonna, contestata al magistrato la richiesta di foto a luci rosse

Aspiranti toghe in minigonna, contestata al magistrato la richiesta di foto a luci rosse
di Gigi Di Fiore
Sabato 16 Dicembre 2017, 12:01 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 11:25
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Da cinque anni appena in magistratura e già rischia la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio con la collocazione fuori ruolo. È Davide Nalin, 38 anni, padovano, stretto collaboratore del consigliere di Stato Francesco Bellomo. La sezione disciplinare del Csm, presieduta da Giovanni Legnini, ha sentito a porte chiuse il magistrato e si è riservata di decidere. Una prassi, dopo la richiesta del procuratore generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo. Una prassi per scrivere la decisione che, molto probabilmente, verrà depositata nella prossima settimana.

Nalin, in servizio alla Procura di Rovigo da tre anni dopo l'uditorato al tribunale di Padova, ha formalmente solo un ruolo redazionale nella rivista «Nuovo sistema», pubblicata dalla scuola privata di formazione per aspiranti magistrati «Diritto e scienza» presieduta da Bellomo. Una scuola che lo stesso Nalin aveva frequentato da allievo, conquistando la stima e l'amicizia di Bellomo. Ora pm dopo essere stato avvocato e poi segretario comunale, Nalin che, come giudice ordinario, a differenza del giudice amministrativo Bellomo non può tenere corsi in una scuola per candidati magistrati, da ex allievo ha iniziato a collaborare con la rivista subito dopo il concorso superato nel 2012.

Nella richiesta del pg Ciccolo, ci sono le accuse del padre della ragazza di Piacenza, borsista della scuola ed ex fidanzata di Bellomo. Nalin viene definito «mediatore» tra la ragazza e il direttore, per procurare «vantaggi anche di carattere sessuale a Bellomo». «Ogni volta che c'era un problema con Bellomo, subito interveniva Nalin. Quando mi è stato detto che avrei dovuto parlare di cose intime con lui ho provato un forte imbarazzo», dichiara la ragazza.
 
Il riferimento è alle condizioni imposte per l'accesso alle borse di studio (4mila euro per i corsi a Milano, 3mila per Bari e Roma più l'accesso gratuito ai corsi), promosse dalla scuola per creare una «elite tra gli allievi». Una selezione per cercare le «migliori giovani menti giuridiche italiane». Venivano richieste «attitudini - non solo di preparazione - di ordine superiore».

E quelle attitudini, per le ragazze, significavano anche regole sull'abbigliamento, come l'uso di minigonne, tacco 12, o controlli sui fidanzati. «Sembrava la setta di Scientology» ha detto in udienza il sostituto pg della Cassazione, Mario Fresa. Alla ragazza-denunciante veniva chiesto l'invio di foto intime. E anche in questo caso sarebbe entrato in gioco Nalin: «Bellomo si è arrabbiato perché ho indugiato a inviargli una foto mia intima. Subito dopo è intervenuto Nalin, chiedendomi notizie del perché non volessi rispettare i patti con il consigliere». Pressioni psicologiche sull'allieva, con minaccia di denuncia per violazione dei patti sull'accesso all'«elite dei borsisti». E scrive il procuratore generale su Nalin: «Ha provocato un irrimediabile e grave danno alla credibilità e all'immagine della magistratura».

In udienza, Nalin ha negato di aver minacciato la ragazza, riducendo il suo ruolo a quello di paciere in una relazione sentimentale di due amici. E ha aggiunto di non aver saputo mai nulla di regole di abbigliamento. Poi ha minimizzato il suo ruolo nella scuola. Per Bellomo, con le accuse di altre 4 borsiste, il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa ha detto sì alla destituzione su cui dovrà esprimersi l'adunanza dei consiglieri. Per Nalin, la sezione disciplinare del Csm sembra consideri «gravi» i fatti, ma c'è riserva su una possibile inchiesta penale dalla Procura di Trento, competente sui magistrati di Rovigo, che farebbe sospendere la decisione.
 
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