Inquilino subaffitta (abusivamente) su Airbnb, la multa arriva al proprietario dell'appartamento

La vicenda a Venezia

Inquilino subaffitta (abusivamente) su Airbnb, la multa arriva al proprietario dell'appartamento
di Michele Fullin
Sabato 20 Gennaio 2024, 09:46 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 08:03
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Non sempre chi acquista un immobile a Venezia per investimento poi sceglie la via più facile, quella delle locazioni turistiche. C’è anche chi tenta di affittare a residenti, magari guadagnando meno ma contribuendo a rallentare quel famoso contatore di campo San Bortolo che segnala settimanalmente la perdita di abitanti in città.

Poi, però, succede qualcosa di spiazzante, ancor più spiazzante dell’inquilino che non paga il canone d’affitto e rimane dentro in casa per anni da “abusivo”. In questo caso, l’inquilino pagava regolarmente il canone pattuito da contratto registrati con i patti territoriali. Ma è stato egli stesso a cadere nella tentazione della locazione turistica nella forma più becera, senza nessuna comunicazione a Regione e Comune, in modo abusivo. Il risultato? A ricevere la notificazione di un multone da seimila euro sono stati i tre proprietari dell’immobile ritenuti dall’amministrazione comunale obbligati in solido con il conduttore.

Quelli che avevano locato l’appartamento con contratto 4+4 anni a un canone molto basso per una città come Venezia.

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AFFITTO RIDOTTO
L’appartamentino in questione si trova nel sestiere di Dorsoduro e nel frattempo è stato venduto, proprio perché ai proprietari ha causato solo dispiaceri. «Era un piccolo bilocale di una trentina di metri quadri - spiega uno degli ex proprietari che si è trovato la multa nella cassetta della posta - per il quale il canone concordato era di 278 euro al mese. Il vantaggio per noi era la cedolare secca del 10 per cento e lo avevamo fatto perché un conoscente ci aveva detto che ne aveva bisogno per un suo nipote. So che questo nipote dopo 9 mesi circa se n’è andato ma il contratto rimaneva in piedi e l’affitto regolarmente pagato. Fino a quando, a settembre ci è stata notificata la sanzione. Una cosa incredibile che non mi fa dormire di notte. Per carità, l’inquilino si è attivato per far uscire la proprietà dalla vicenda, ma non è tanto facile, a quanto sembra».


Cosa era accaduto? La polizia locale, nell’ambito dei controlli alle attività turistiche, aveva fermato due turiste sudamericane che uscivano dalla porta di quella casa. E loro avevano affermato di aver contrattato la loro vacanza sul portale Airbnb pagando 140 euro per una notte. I vigili hanno poi scoperto che la casa che veniva pagata 278 euro al mese non veniva ceduta per non meno di 110 euro al giorno.


SANZIONE ASSURDA
«Trovo assurdo che i proprietari siano consolidati obbligati in solido con il conduttore - commenta l’avvocato Jacopo Molina, che sta seguendo la vicenda - qui si va a chiedere una vigilanza impossibile in capo al proprietario e per questo ho presentato degli scritti difensivi e chiesto udienza alla polizia locale, prima di impugnare la sanzione. Il Comune dovrebbe correggere il tiro sollevando i proprietari inconsapevoli. L’importo della sanzione - aggiunge - è elevato perché esiste una norma regionale che non prevede alcuna riduzione nel caso ci sia un’attività non registrata che si avvalga di piattaforme on line».


«Bechi e bastonai - è la conclusione amara dell’ex proprietario della casa - quando uno si impegna per favorire un residente in più a Venezia alla fine viene fregato. Spero che ci tolgano via la multa perché abbiamo fatto tutte le cose in regola contratto registrato. Una cosa è certa: non farò mai più affitti residenziali».

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