«Rose Addirose», l'omaggio in scena a tre donne assassinate

«Rose Addirose», l'omaggio in scena a tre donne assassinate
di Salvatore Buglione *
Lunedì 19 Febbraio 2018, 08:00
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Sabato 17 e domenica 18 febbraio a Napoli, in Vico Bagnara 3A, nei pressi di piazza Dante, è andato in scena il dramma in atto unico «Rose Addirose», una produzione Die Ridens all'interno dello spazio ZTN, Zona Teatro Naviganti. Lo spettacolo è scritto e diretto da Rossella Santoro, interprete insieme agli attori Adriana Carli, Pasquale Falconetti, Pasquale Minopoli, Loriana Magliuolo (cantante Maria Gabriella Santoro, musiche originali del maestro Stefano Busiello).

L'opera è liberamente ispirata al libro di Giuliana Covella «Fiore...come me», promosso dalla Fondazione Polis ed edito da Spazio Creativo nel 2013, e rappresenta un omaggio a tre donne assassinate, «fiori recisi che, innaffiati dai ricordi, ricresceranno e non potranno più essere strappati», sottolinea l'autrice del dramma. Sul palco le protagoniste Fiorinda Di Marino, Enza Cappuccio e Matilde Sorrentino e i loro carnefici. Tre storie vere, vissute e consumate nella nostra terra, vittime di violenza, soprusi, ingiustizia e ribellione, il cui epilogo è il medesimo: l'assassinio brutale. Donne diverse per vissuto, estrazione sociale, condizione economica, eppure legate da un potente filo conduttore che le stringe in una morsa mortale: il femminicidio. Tre vite che s'intersecano, si sovrappongono fino a fondersi in un'unica voce potente che ancora vive nei nostri ricordi, perché la memoria è custode di vita ed è una delle armi più efficaci contro il dilagare della violenza e delle ingiustizie.

La pregevole iniziativa è stata presentata lo scorso 14 febbraio presso la sede della Fondazione Polis, in via Raffaele De Cesare. All'incontro sono intervenuti, insieme ai protagonisti del progetto, l'assessore regionale alle Pari Opportunità Chiara Marciani, il presidente della Fondazione Polis don Tonino Palmese e il presidente del Comitato Scientifico della stessa Fondazione Geppino Fiorenza.

«La Regione Campania è impegnata in prima linea sul tema della violenza contro le donne», ha evidenziato l'assessore Marciani. «Ne è testimonianza la legge approvata dal Consiglio all'unanimità lo scorso mese di novembre, con la quale prevediamo risorse da impiegare per i centri antiviolenza e le case rifugio. Ben vengano iniziative come questo spettacolo teatrale, finalizzate a sensibilizzare la cittadinanza e a educare, mostrando il sacrificio delle vittime, ai valori del rispetto e della non violenza. Queste storie appartengono a tutti noi, è giusto conoscerle e non dimenticarle».

«Chi dice donna dice dono», ha affermato don Tonino Palmese, che ha ricordato in particolare il sacrificio di Matilde Sorrentino, «una donna da beatificare, che ha dato la vita per difendere il proprio figlio, come pure Teresa Buonocore. Ricordare tutte le donne uccise è fondamentale, l'oblio è dietro l'angolo.

All'iniziativa di presentazione erano altresì presenti il segretario generale della Fondazione Polis Enrico Tedesco, che ha ricordato Pina Di Fraia, uccisa il 14 febbraio 2013, e Luigi Formicola, padre di Stefania, il cui killer è stato condannato pochi giorni fa all'ergastolo: «Finalmente crediamo nella giustizia», ha affermato commosso il papà della vittima.

Memoria, legalità, giustizia, riscatto sociale: sono questi gli ideali che animano “Rose Addirose”, un progetto di grande spessore culturale e formativo. «Sarebbe bello se questo spettacolo venisse diffuso nelle scuole, il tema della violenza sulle donne va affrontato sensibilizzando innanzitutto i più giovani», ama ripetere in maniera convinta Giuliana Covella. Per non dimenticare. Ma soprattutto per fare in modo che storie come quelle di Fiorinda, Enza, Matilde e di tutte le donne uccise non si ripetano mai più.

Responsabile Comunicazione Fondazione Polis
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