«Si può fare», ecco i prodotti realizzati sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Campania

«Si può fare», ecco i prodotti realizzati sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Campania
di Enrico Tedesco*
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 15:23
4 Minuti di Lettura

Lo scorso 14 dicembre abbiamo celebrato, come consuetudine nel periodo natalizio, la presentazione dei prodotti realizzati dalle associazioni e dalle cooperative che operano sui beni confiscati alla camorra e abbiamo donato un pacco, con alcuni prodotti, ai familiari delle vittime innocenti della criminalità. L'evento si è svolto in un luogo simbolo della lotta alle mafie e a ogni forma di criminalità: la biblioteca a porte aperte dedicata alla memoria di Annalisa Durante, giovanissima vittima innocente di camorra, che dal quartiere Forcella di Napoli, grazie all'attività dell'associazione che porta il suo nome, svolge il suo compito di memoria mediante numerose iniziative dedicate agli studenti che in tutta Italia consentono di far conoscere la storia di Annalisa.

Si può fare.

In un sol luogo, in un solo momento, abbiamo coniugato le tre direttrici che guidano la Fondazione Pol.i.s.

nell'impegno quotidiano a nome della Regione Campania: il sostegno e la presa in carico dei familiari delle vittime innocenti, la promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e le azioni a favore dell'infanzia negata, che in questo periodo si stanno concretizzando nel meraviglioso progetto dei Punti Lettura, disseminati su tutto il territorio regionale dedicati alla lettura di libri per genitori e bambini dai zero ai sei anni.

Si può fare.

Questo il nostro grido che abbiamo fatto riecheggiare in quella giornata e che ci guiderà per tutto l'anno 2023, durante il quale la Fondazione celebrerà quindici anni di attività.

La frase, che ha numerosi riscontri nella letteratura, nella musica e nel cinema, rappresenta la buona volontà che anima ogni giorno gli operatori della Fondazione e coloro che gestiscono i beni confiscati, per trasformare luoghi simbolo di sopruso e violenza in realtà virtuose capaci di generare economia, una economia intesa nel senso più originale e ampio del termine, ovvero azioni votate a rendere i nostri territori dei luoghi di benessere sociale. Un'opera che non può prescindere dalla memoria di coloro che sono stati uccisi dalla criminalità organizzata e di tutte le vittime innocenti di reato intenzionale violento. Il loro ricordo, le loro vite spezzate in maniera precoce, sono la garanzia che ciò che compiamo va verso la giusta direzione e sono l'orizzonte verso cui dobbiamo tendere, affinchè mai più nessuno debba subire la stessa ingiustizia, lo stesso dolore.

Si può fare.

Nei beni confiscati succede che i “mostri”, edificati dai boss per affermare il proprio dominio, vengono restituiti alla cittadinanza e risanati dalle esalazioni mortifere delle loro azioni, così da un terreno agricolo sorgono attività tese a valorizzare i prodotti della terra, in una villa mastodontica nascono attività dedicate alla socializzazione dei giovani ragazzi diversabili, al recupero di minori a rischio, “confiscati” alle grinfie della camorra e restituiti alla bellezza della legalità. Da “mostri” quindi diventano “nostri”, come ama ricordare il nostro presidente don Tonino Palmese.

Si può fare.

Rappresenta la ferma azione della Fondazione Pol.i.s. per fare di tutte le esperienze attive sui beni confiscati una comunità capace di condividere le virtuosità di ciascuno, dove i più esperti condividono il proprio cammino con coloro che si sono appena approcciati a questo mondo, e dove la corsa si conclude solo quando il traguardo è raggiunto insieme. Spesso, nella nostra nazione, si tende a guardare solo le negatività di un determinato settore, guardando esclusivamente a quello che non va, senza valorizzare ciò che si è fatto. Siamo consapevoli che il lavoro da fare è ancora molto, ma possiamo affermare con certezza che la strada intrapresa è quella giusta, soprattutto nella nostra regione, terza per numero di beni confiscati, ed estremamente attiva nel loro riutilizzo.

“Si può fare” è infine un progetto che si pone un unico obiettivo: stare insieme, un percorso di comunità che consiste nel riunire in un unico network tutti coloro che realizzano beni e servizi nei luoghi sottratti alla camorra per valorizzare l'opera compiuta e farla conoscere a tutti, perchè diventino la dimostrazione concreta che in questi luoghi “la camorra ha perso”.

*segretario generale della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania

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