«Io non ho paura»,
30 vittime innocenti di criminalità

«Io non ho paura», 30 vittime innocenti di criminalità
di Mario Leombruno *
Lunedì 21 Maggio 2018, 08:00 - Ultimo agg. 22 Maggio, 09:45
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Volti giovani, spesso addirittura bambini. Sorrisi che inneggiano alla vita, sguardi puliti e sogni infranti. Ecco cosa abbiamo trovato negli archivi del Coordinamento Campano dei Familiari di Vittime Innocenti di Criminalità quando la Fondazione Polis della Regione Campania ha proposto di realizzare il documentario “Io non ho paura” e 30 videoritratti di vittime innocenti di criminalità per il progetto “NonInvano”.

Basterebbero i numeri a raccontare la vera e propria mattanza in cui in Campania hanno perso la vita oltre 350 persone innocenti. Dietro quel numero si nascondono facce, persone, storie. Quelle storie vanno raccontate per far sì che gli spettatori le vivano non come vicende lontane, ma come ingiustizie il cui il morso brucia sulla pelle di ciascuno di noi, perché il loro involontario sacrificio serva a far sì che non accada mai più.

Un lavoro durato mesi per incontrare quei familiari delle vittime che da tempo hanno trovato la forza e il coraggio di non avere paura e che si sono riuniti in un Coordinamento che è un caso unico in Italia. Ciascuno di loro ha raccontato con la dignità di chi sa di essere dalla parte giusta della storia quanto valga la memoria per chi ha perso un figlio, un padre, un fratello a causa della violenza criminale. E quanto sia ancor più importante la memoria che si fa impegno, perché nessuno debba subire quanto hanno subito loro.

L’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ha raccolto la proposta della Fondazione Polis, ha coinvolto gli studenti del corso di Strategie crossmediali del prof. Aldo Zappalà, realizzando i documentari nel Centro di produzione televisiva della stessa Università. In questo modo, con la fotografia di Francesca Amitrano, si è riusciti a realizzare una vera didattica universitaria costruita sul fare, coinvolgendo giovani studenti in quell’esercizio della memoria che la mafia, tutte le mafie, vorrebbero cancellare.

E’ nato così il documentario IO NON HO PAURA. «La memoria è l'anima e noi siamo la nostra memoria», dice Umberto Eco rispondendo a Davide Ferrario nella sequenza del film “Sulla memoria. Una conversazione in tre parti” che apre questo lavoro. Memoria che è l’anima individuale, ma che se condivisa diventa la memoria di un intero Paese, anticorpo contro malaffare e ingiustizia.

Venerdì 1 giugno davanti a 200 ragazzi delle scuole superiori bolognesi presenteremo “Io non ho paura” al Dig Awards di Riccione, uno dei più importanti festival europei dedicati a documentari e inchieste giornalistiche in appoggio di autori e giornalisti impegnati a realizzare temi sociali.

Sarà con noi Susy Cimminiello, familiare di vittima innocente di criminalità, e con lei proveremo a parlare di consapevolezza e responsabilità in un incontro al quale parteciperanno anche Sacha Biazzo di Fanpage e Sonny Olumati di Nemo Rai 2.

Per tenere vive storie che non possono essere dimenticate perché, come scriveva Cèline, «la grande sconfitta, in tutto, è dimenticare». Una sconfitta che, nel caso delle mafie, coinvolgerebbe tutti noi.

* autore con Aldo Zappalà del documentario IO NON HO PAURA e dei 30 filmati NONINVANO dedicati alle vittime innocenti di criminalità realizzati per la Fondazione Polis dall’Università Suor Orsola Benincasa nell’ambito del corso di Strategie Crossmediali
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