Alzheimer, una casa per i malati
nella villa confiscata alla camorra

di Patrizia Bruno *
Lunedì 17 Ottobre 2016, 21:33
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Ora non si è più soli. L’Alzheimer e le demenze possono essere affrontate a viso aperto, senza paura, soprattutto nelle fasi iniziali, in cui la vergogna e la diffidenza diventano protagonisti a tal punto da costituire un muro intorno alle persone. Un muro di incomunicabilità, di terrore, di isolamento, di mancata consapevolezza, di rifiuto alle cure; tutti elementi che aggravano i sintomi, il decorso della malattia, la conoscenza e la possibilità di adottare strategie preventive e compensatorie. A Villaricca, in una villa confiscata alla criminalità organizzata, in Corso Italia 395, l’associazione Amnesia dà alla luce Casa Alzheimer, per sostenere il percorso di questa malattia, lunga a volte decenni, attraverso le varie fasi che la caratterizzano.

La villa, ristrutturata secondo un approccio conservativo, ha volutamente conservato l’aspetto originale della casa, per radicarne il suo passato. Per conservarne la memoria storica, la casa è stata intitolata e dedicata ad una vittima innocente della criminalità, Mariano Bottari, un pensionato di Portici, che nel luglio 2014 ha avuto la sola colpa di trovarsi per caso sulla traiettoria di un proiettile sparato a seguito di una rapina. Commovente per tutti è stato il momento in cui la figlia Patrizia ha scoperto davanti a Casa Alzheimer la targa a lui dedicata. Varcata la soglia della porta, dinanzi a noi compare un ambiente domestico fatto di vari spazi conviviali, che contemporaneamente possono accogliere chi vive il problema, chi si prende cura della persona malata e tutti coloro che desiderano formarsi sull’argomento.

Casa Alzheimer è studiata secondo una formula rivoluzionaria ed innovativa di assistenza, prima nel suo genere, che ha lo scopo di rendere protagonista chi vive il problema. Ma un altro aspetto serio ed importante che Amnesia vuole affrontare è l’informazione e la sensibilizzazione al disturbo di memoria, che molto spesso viene sottovalutato anche in ambito medico, ed interpretato come un normale segno di invecchiamento, posticipando poi la diagnosi a quando la malattia si presenta in forma conclamata e, arrivando a forte velocità, trova tutti i componenti della famiglia impreparati ed incapaci di sostenerne la gestione. La giusta attenzione e la preparazione ai principali segni di probabile malattia costituiscono una risorsa per l’intera comunità, sia medica che sociale, che giunge preparata ed è capace anche di adottare le giuste ed opportune strategie compensatorie.

La Casa comunque muove anche i primi passi organizzativi; in attesa del collegamento ad una linea telefonica (speriamo di averla attiva nei prossimi giorni), siamo aperti per il momento tre giorni a settimana. Il Lunedì, Mercoledì e Giovedì pomeriggio, dalle 16.00 alle 19.00, un professionista sarà sempre a disposizione di chi vuole informazioni. Il Lunedi e Mercoledi, inoltre, sono già partite le attività di gruppo con le persone affette da decadimento cognitivo lieve-moderato, secondo gli schemi dei Cogs Club inglesi, che associano attività di recupero cognitivo ad attività di stimolo emotivo attraverso la musica (musicoterapia), attraverso attività manuali (terapia occupazionale), attraverso attività fisica (movimento dolce del corpo). Gli operatori mensilmente studiano un progetto di recupero che si integra con le varie attività proposte, secondo un preciso calendario. Inoltre, la possibilità di avere spazi ampi ed organizzati, come una cucina completa, un camino, un cortile ed aree verdi da coltivare, rende l’organizzazione delle attività più favorevole. Nel frattempo, i familiari che accompagnano i loro cari possono sia dialogare tra loro nella più totale libertà in un’altra stanza-salotto atta ad accoglierli, sia confrontarsi con operatori, psicologi o assistenti sociali per supporto specifico. Il primo piano della Casa è il piano della formazione; accoglie infatti una Sala Conferenze intitolata al professore Giovanni Del Rio, che ha svolto tutta la sua vita nell’impegno sociale. In tutti i corsi di formazione previsti, il suo nome sarà di esempio per tutti.

* Presidente Associazione Amnesia
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