Antonella Ruggiero, voce storica dei Matia Bazar, torna a cantare con un nuovo progetto, un'altra lingua, Altrevie. Ci torna con Roberto Colombo, compagno d'avventura, anche nella vita, da più di quarant'anni. Un nuovo album da solista dopo dieci anni di silenzio che «non ha nulla a che vedere con quello che accade nel mondo musicale moderno Mi piacciono le nicchie, nell’arte in generale».
L'addio ai Mattia Bazar
La sua voce è un dono di natura: «Io ci sono nata con questa voce - racconta a Il Secolo XIX - non ho fatto nulla per averla.
A quali canzoni di quel periodo è rimasta legata Antonella Ruggiero? «Quelle che fanno ancora commuovere il pubblico. “Cavallo bianco”, “Vacanze romane” e “Ti sento” che piace in modo particolare ai più giovani. Non la conoscevano ma adesso è loro». Poi ci sono quelle da solista: «Direi “Amore lontanissimo”, “Occhi di bambino” piuttosto che “Canzone fra le guerre” che portai al Festival di Sanremo accompagnata da cori di montagna di 60 voci. Poi c'è “Sacrarmonia”, che ancora oggi canto nelle cattedrali fra organi antichi. È qualcosa di struggente per chi suona e chi ascolta, mi allontana da aspetti più commerciali del mestiere».
Il marito
Un viaggio continuo con al fianco suo marito che è sempre stato della stessa sua idea? «Siamo simili e la vediamo allo stesso modo. È stato un meraviglioso supporto reciproco per realizzare tutte le stranezze e le esplorazioni, anche geografiche e culturali, che ci suggeriva la nostra sensibilità. Allo stesso modo non è che sia cambiata più di tanto. Anzi mi sento più contenta di ieri…»
Antonella ha abbandonato l'Italia, da anni ormai vive a Berlino. Un altro viaggio che ha scelto di fare da tempo: «Passeggio in un triste viaggio della memoria che serve a me, come persona, e chissà, forse anche al mio canto».