La femmina di coccodrillo in effetti, che depone le numerose uova sulla terraferma, dopo la nascita dei piccoli li trasporta in acqua, al sicuro dai predatori, mettendoli in bocca, e durante questa operazione, la lacrimazione aumenta di intensità. Questo mito risale almeno al XIII secolo, e fu diffuso nella cultura popolare europea, fra l'altro, dal libro Viaggi di Giovanni di Mandeville, del XIV secolo.
Lo stesso Shakespeare venne in contatto con questa leggenda.
Ma in realtà i coccodrilli lacrimano, talvolta anche in modo vistoso, per motivi puramente fisiologici: le lacrime hanno lo scopo di ripulire il bulbo oculare e lubrificarlo in modo da facilitare il movimento della seconda palpebra che lo protegge in immersione; inoltre, hanno la funzione di espellere i sali che si accumulano nell'organismo dei coccodrilli. Non avendo la sudorazione, i coccodrilli possono espellere i sali solamente attraverso le lacrime e gli escrementi. E la lacrimazione aumenta se il coccodrillo rimane a lungo fuori dall'acqua.