Uccise un orso a fucilate, assolto. «Il fatto non costituisce reato»

Uccise un orso a fucilate, assolto. «Il fatto non costituisce reato»
Martedì 10 Aprile 2018, 15:51 - Ultimo agg. 11 Aprile, 18:09
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Ha ucciso un orso a colpi di fucile ma è stato assolto dal tribunale di Sulmona. Antonio Centofanti, 65 anni, era stato rinviato a giudizio per avere ucciso - per sua stessa ammissione - un orso marsicano, ritrovato morto su una pista ciclabile a Pettorano sul Gizio, nell'Aquilano, nel settembre 2014. Il pubblico ministero, Tiziana Pinterpe, aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato. Accogliendo la tesi della difesa e la richiesta del Pm il giudice Billi ha pronunciato sentenza di assoluzione, ritenendo che il colpo mortale esploso contro l'orso sia partito accidentalmente dal fucile dell'imputato, mentre lo stesso stava cadendo a terra dopo essersi ferito a una gamba.

Tanto è vero che la mattina dopo Antonio Centofanti fu medicato per quella caduta dai medici del pronto soccorso dell'ospedale di Sulmona.
Nel corso del dibattimento processuale la parte civile non è riuscita a ribaltare la tesi difensiva, dimostrando che quel giorno di settembre l'imputato sarebbe uscito di casa imbracciando il fucile con la volontà di uccidere il plantigrado. All'epoca, nelle sue dichiarazioni spontanee, l'uomo disse di essere uscito con il fucile per difendere la sua famiglia e che poi, trovandosi davanti l'orso, aveva avuto paura e indietreggiando era caduto facendo partire accidentalmente un colpo. Aggiunse che solo al momento del ritrovamento dell' orso morto aveva capito di essere lui il colpevole.
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