Debora, la volontaria che adotta sempre il cane più anziano del canile: «Ho riscoperto la bellezza del tempo»

Debora Rizzo e Nonno Lupo, vissuto fino a 22 anni
Debora Rizzo e Nonno Lupo, vissuto fino a 22 anni
di Bianca Francavilla
Lunedì 25 Giugno 2018, 14:50 - Ultimo agg. 17:02
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“Qual è il cane più anziano del canile? Prendo questo”. Questo è il mantra di Debora Rizzo, una volontaria speciale di uno dei tanti canili dove in Italia vivono – e muoiono – migliaia di animali a quattro zampe. La sua opera di volontariato la svolge in provincia di Catanzaro, ma è diventata famosa sui social da quando ha condiviso la storia di Nonno Lupo, un meticcio che è vissuto fino a ventidue anni e che nell’ultimo ha visto per la prima volta il mare. Ora la contattano da tutto il Paese e le scrivono che hanno capito e hanno fatto come lei, adottando un cane che altrimenti avrebbe vissuto una intera esistenza dentro ad un box. 
 

 


Alla domanda “quanti cani hai a casa in questo momento?” Debora, 29 anni, si imbarazza e si lascia andare ad una risata. “Hem… mai meno di dieci. Al momento ho anche un agnellino rimasto orfano a cui do il latte con il biberon”. Insomma, una quotidianità peculiare che ha attirato l’attenzione di molti. Ma, più che per l’agnellino, perché a casa di Debora ci sono cani anziani e con handicap. Alcuni sono sulla sedia a rotelle ed altri hanno gravi patologie. Può sembrare strano da sentire, ma sebbene si siano fatti molti passi avanti, i cani disabili senza famiglia rischiano ancora la soppressione. Un’adozione può salvargli letteralmente la vita. “Ho iniziato volontariato in canile nel 2012 – racconta -, poi piano piano nel tempo ho scelto chi salvare. Ho optato per i cani anziani e malati per dare loro gioia almeno nell’ultima parte della loro vita. Ora ne ho una decina, ma fanno per 100”.

Di storie commoventi Debora ne tira fuori dal cappello una dietro l’altra. C’è Elia, ad esempio. “L’ho preso dal canile perché era il più anziano e si stava lasciando andare. Si capisce quando i cani iniziano ad avere acciacchi che sono più che acciacchi. Così ho deciso di portarlo a casa e… è rifiorito. Fa delle corse in giardino, ora, che chi mai avrebbe potuto immaginare. Riconosce il guinzaglio e la pettorina, che non sapeva minimamente cosa fossero prima che lo adottassi. Sono cose che da un cane di 18 anni non ti aspetti”.

C’è una storia ancora più strappalacrime che è quella di Nonno Lupo, il cane che ha fatto innamorare il web. “Lupo l’ho preso che aveva 20 anni ed è stato fino ai 22 in casa con me – racconta Debora – prima di andarsene. Credo che sia stato uno dei cani più longevi nato e vissuto nei canili. Grazie alla storia di Lupo ho commosso e smosso tante persone. Mi hanno scritto che hanno avuto l’intenzione di entrare in un canile e di scegliere di portare a casa il cane più “vecchio” come avevo fatto io. Alcuni l’hanno fatto. Mi hanno raccontato e inviato le foto e questo mi ha reso molto felice, perché ho potuto mandare un messaggio”.

“Dall’esperienza di Lupo – continua Debora – ho riscoperto la bellezza del tempo. Non sapevo quanto sarebbe rimasto, né come fare. Lui è stato il maestro e si è fatto scoprire. Mi ha insegnato a rallentare, a fermarmi e a godermi un tramonto. L’ho portato al mare, che lui non aveva mai visto, e per un attimo mi è sembrato diverso. Nonno Lupo ha scoperto molte cose per la prima volta a vent’anni perché prima è stato chiuso in un canile. Io a vent’anni ero alle superiori. Immagino tutta la vita fino alle scuole superiori prima di scoprire il mare, un giardino, un cuscino, un pezzettino di mela”. E, non c’è dubbio, il cane lo capisce quanto è importante quello che è stato fatto per lui. “Con tutte le esperienze che ho avuto con cani anziani, ho capito che la riconoscenza sta nello stupore”.

Insomma, un lavoro speciale che diventa difficile quando esce fuori dalla porta di casa.
Convincere le persone a scegliere il cane meno semplice e a far fronte alle possibili spese e attenzioni, non è cosa da poco. “Le cose stanno cambiando – conclude però Debora – e cominciano a girare nel verso giusto. Nell’ultimo periodo ho portato cani anziani e disabili alle manifestazioni, in libreria, in una casa riposo per anziani. E’ stato bellissimo”.

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