Cani alla ricerca delle acque inquinate: l'idea di una coppia americana

Cani alla ricerca delle acque inquinate: l'idea di una coppia americana
di Benedetta Palmieri
Domenica 14 Gennaio 2018, 12:45
2 Minuti di Lettura
Un po’ come dei rabdomanti a quattro zampe, Sable e Logan fiutano le acque inquinate.

Sable e Logan sono due meticci (un incrocio con un pastore tedesco il primo, con un collie il secondo), e sono solo i primi di un team canino addestrato per cercare sostanze dannose e scarichi illeciti nelle reti idriche americane (sottoponendo a analisi sistemi di drenaggio, torrenti, fiumi, laghi).

L’idea è venuta a Scott e Karen Reynolds – amanti dei cani, ma anche sensibili ai temi dell’ecologia – che si sono basati sulle competenze in tema di ambiente e sull’esperienza con i cani da salvataggio di Scott. Hanno così pensato di mettere su una vera e propria agenzia, la Environmental Canine Services (il cui sito è www.ecsk9s.com), che si occupa di “individuare gli scarichi illeciti nei sistemi di scolo e in altre infrastrutture idriche obsolete negli Stati Uniti”. In realtà, il progetto è nato qualche anno fa: la società è stata infatti fondata nel 2009, quando ha preso a lavorare pure Logan, mentre Sable lo faceva già dal 2007.

I due fiutatori pare siano particolarmente bravi a scovare tracce di Escherichia coli (batterio necessario all’uomo per la digestione, ma non esattamente igienico quando si trova nelle acque), e hanno reazioni differenti per segnalarlo: uno si siede, l’altro abbaia.

A ogni modo, non sono gli unici cani addestrati alla ricerca di elementi contaminanti, la squadra dei Reynolds schiera oggi ad esempio anche Crush, Kona, Abbey e Kai.

È Karen a spiegare (in una intervista a radio WJR) come vengono scelti gli animali adatti: “Abbiamo esaminato molti cani, selezionandoli sulla predisposizione a una naturale curiosità nella ricerca di particolari odori e sull'amore per l’acqua, perché spesso ci capita di lavorare nei canali di scolo”. E aggiunge: “Il nostro metodo è rapido e conveniente. Abbiamo avuto tante richieste, soprattutto dalle piccole comunità, per fare questo tipo di operazione, perché altri metodi richiedono più tempo e sono più costosi”. 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA