Volley, basket e pallanuoto, a Napoli lo sport resta senza casa

Volley, basket e pallanuoto, a Napoli lo sport resta senza casa
di Gianluca Agata
Giovedì 11 Ottobre 2018, 22:32
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«Il sistema sportivo napoletano è al collasso perché per noi le Universiadi non si svolgono dal 3 al 14 luglio ma sono cominciate adesso». La periodica riunione della cabina di regia per i Giochi Universitari è diventata un grido di dolore dello sport napoletano, messo anche in ginocchio dalla vicenda delle palestre scolastiche negate alle associazioni sportive dalla Città Metropolitana. «La chiusura degli impianti, vuoi per le Universiadi, vuoi per decisione dell’amministrazione, comporta il blocco delle attività. La verità è che non tutta la politica ci è vicina e mi chiedo come mai alcune palestre la mattina sono agibili ed il pomeriggio no» dice Sergio Roncelli, numero uno del Coni regionale, una macchina che muove in Campania 12mila società e 400mila tesserati.
STOP ALLA PALLAVOLO
Troppe 330 palestre scolastiche bloccate all’attività agonistica e la Federvolley regionale, che in massima parte beneficia di questi impianti con le sue società, ha fermato tutti i campionati per le prime due giornate, vale a dire C maschile (un girone), C femminile (due gironi), D femminile (quattro gironi), D maschile (tre gironi). Un totale di 115 squadre disseminate in giro per la regione. Considerando dodici atleti a squadra si parla di quasi duemila persone tra tecnici e giocatori che nel prossimo week end non potranno recarsi sui campi gara. Nello specifico le più colpite sono le quindici società napoletane che hanno una ventina di squadre in tutto. Tutte si appoggiano a una struttura scolastica, al contrario di quanto avviene in provincia dove su 46 squadre, in ragione di una trentina di società, almeno un terzo dispone di altra struttura dove potersi allenare e giocare. Nelle altre province pallavolo negata per quattro società beneventane, venti casertane, quattordici salernitane.
PALLACANESTRO 
Per il basket i campionati di serie C e serie D sono già cominciati. In quel caso non sono le palestre ad ospitare gli incontri ma i palazzetti o comunque strutture che hanno bisogno di una diversa quadratura superiore a quella garantita dalle palestre scolastiche anche perché necessitano della presenza di pubblico. Stessa cosa per la Dike Napoli, società di serie A1 femminile che giocherà al PalaVesuvio tentando la sua cavalcata verso lo scudetto. La Promozione comincerà la prossima settimana con ventotto società coinvolte distribuite su tutta la regione. Napoli città ne conta due. Altre sei sono in provincia, il resto disseminate in regione. Ma anche in questo caso vale il principio che si gioca più in strutture simili a palazzetti che nelle palestre. Palabarbuto off limits per gli interventi delle Universiadi.
PALLANUOTO 
In serie A1 per la chiusura della Scandone la Canottieri ha chiesto di giocare a Casoria così come il Posillipo. In A2 anche quest’anno l’Acquachiara giocherà a Santa Maria Capua Vetere, dove ha effettuato nella scorsa stagione l’intero campionato di A1. La Cesport, invece, sembra orientata a disputare il campionato a Casoria. In serie B Casoria sarà anche quest’anno la sede delle partite casalinghe della San Mauro, mentre la Rari Nantes Napoli va verso Santa Maria Capua Vetere. Non ha ancora deciso la Basilicata 2000, che ormai può essere considerata una squadra «napoletana d’adozione»: la scelta è tra Casoria e Santa Maria.
LE BUONE NOTIZIE 
Ma qualcosa sembra muoversi proprio nell’ambito provinciale con la sospensione della revoca dell’affidamento delle palestre alle società sportive. Partirebbe un iter burocraticamente più vantaggioso per le società che poi potrebbero contare non più su una convenzione annuale ma pluriennale così da poter meglio pianificare la propria attività.
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