Via dalle aule, così nascono i violenti: crescono i bocciati alle elementari

Via dalle aule, così nascono i violenti: crescono i bocciati alle elementari
di Mariagiovanna Capone
Martedì 16 Gennaio 2018, 22:51
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L’escalation di violenza in città che sta avendo come protagonisti minorenni è il segnale di un allarme sociale e culturale ben preciso. Lo hanno spiegato bene nel forum organizzato dal «Mattino» sabato scorso il questore Antonio De Iesu, che ha invitato la cittadinanza «a denunciare», il procuratore della Repubblica per i minorenni, Maria de Luzenberger Milnernsheim, che ha confermato le «poche segnalazioni, non solo per i reati» invitando a «intercettare prima il disagio» riferendosi anche al mondo della scuola. A tal proposito, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Luisa Franzese riguardo la dispersione tra i banchi ha precisato «siamo il primo presidio, ma da soli non ce la facciamo», invitando a «fare rete con altre istituzioni». Riagganciandosi a quanto proposto dalla Cabina di regia, istituita a maggio dal Miur, che la settimana scorsa ha illustrato un Piano nazionale di contrasto, offrendo molti punti di partenza su cui lavorare.
Nei dati dell’evasione sono però contenute le falle del sistema scolastico. Sebbene il dato nazionale indichi un miglioramento, passando dal 20,8 per cento del 2006 al 13,8 per cento del 2016, il Sud continua a fare fatica a mantenere in classe i suoi studenti. In particolare gli early leavers, ossia gli studenti che hanno lasciato precocemente la scuola, in Campania sono il 18,1 per cento, composti soprattutto da maschi, stranieri e spesso già bocciati. Confrontando altri dati, emerge che il numero di studenti che lasciano la scuola o la frequentano a balzelli sono sovrapponibili a quelli sull’indigenza, con circa 360 mila in Campania il 27,9 per cento del dato nazionale.
Ad aiutare gli studenti a rischio dispersione ci sono tante associazioni impegnate sul territorio nelle aree a rischio ma grande parte è data dai piani di intervento istituzionali gestiti con oculatezza dai dirigenti scolastici. Tra questi «La Scuola al Centro», progetto del Miur nato per contrastare la dispersione scolastica e favorire l’inclusione sociale che dopo una sperimentazione in quattro città nell’estate 2016, dovrebbe ripartire a fine mese nelle scuole di Napoli, dopo molti ritardi sul cronoprogramma dovuti sia al reperimento da parte del ministero di fondi adeguati, sia per lungaggini burocratiche. Il progetto, infatti, è cambiato un po’ ampliando l’offerta a livello nazionale e sarà finanziato con fondi europei attraverso il Programma Operativo Nazionale 2014-2020. A breve le porte delle scuole si spalancheranno in orari extrascolastici agli studenti (e spesso anche ai loro genitori) coinvolgendoli in attività che dovrebbero invogliarli a restare in aula e soprattutto utili per tenerli lontani dalle tentazioni della criminalità e della violenza urbana che tanto sta facendo parlare di sé in questi giorni. La Campania è la regione con il maggior numero di scuole ammesse ai finanziamenti: sono oltre 860, per un totale di più di 35 milioni di euro assegnati. E Napoli è leader nelle città metropolitane con 451 scuole ammesse con uno stanziamento di 18 milioni e 624 mila euro. Anche la Regione Campania scende in campo con progetti suoi, attraverso «La Scuola Viva», interventi volti a potenziare l’offerta formativa delle scuole campane. Nel 2018 saranno 451 scuole, che resteranno aperte durante il pomeriggio per laboratori, attività sportive, educative e formative per offrire iniziative culturali, sociali, artistiche e sportive a ben 400 mila gli studenti coinvolti in 129mila ore di didattica extrascolastica per 2.857 moduli.
Anche il Comune di Napoli non resta a guardare e proprio quest’anno scolastico ha iniziato a sperimentare interventi di prevenzione e contrasto. Dopo aver individuato una rete di scuole sul territorio, sono stati avviati tavoli di coprogettazione e seguiti ragazzi a rischio segnalati dalle scuole, per sperimentare un concreto modello di lotta alla dispersione scolastica. I destinatari di questo progetto partito in queste settimane e proposto dall’assessore comunale Annamaria Palmieri, prevede il monitoraggio degli alunni a rischio evasione che saranno aiutati a superare la condizione di inadempienza scolastica con laboratori e attività. Un impegno avviato anche dopo gli ultimi dati sulla dispersione nelle scuole comunali da cui emerge un quadro abbastanza stazionario delle percentuali di inadempienza, con un lieve incremento per quanto riguarda la primaria e una lieve diminuzione per quanto riguarda la secondaria di primo grado. I dati comunali sono raccolti a conclusione della procedura per l’ammonizione-denuncia nei confronti dei genitori degli alunni inadempienti, la quale prevede la segnalazione da parte della scuola dell’alunno al Servizio Educativo e Scuole Comunali e contemporaneamente al Centro di Servizio Sociale Territoriale competente. Il servizio educativo invierà regolare ammonizione ai genitori, intimando di riportare il minore a scuola, pena la denuncia all’autorità giudiziaria e contestualmente il centro territoriale competente effettua visita domiciliare all’indirizzo dell’alunno. A fine anno scolastico, nel caso in cui la scuola confermi lo stato di inadempienza, i genitori dell’alunno inadempiente saranno denunciati. 
Nel corso dell’anno scolastico 2016-2017, dalle scuole primarie sono pervenute 335 segnalazioni (29 in più rispetto all’anno precedente) e a fine anno scolastico, dopo i vari controlli, sono risultati inadempienti (cioè bocciati per inadempienza) 155 alunni (2 in più rispetto all’anno precedente) pari allo 0,37 per cento sul totale degli iscritti. Le percentuali dell’inadempienza per l’anno scolastico di riferimento, esaminate per singole Municipalità, evidenziano per le elementari cittadine una concentrazione del fenomeno della dispersione nella Municipalità 8 (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia) con 127 segnalati e 78 alunni inadempienti pari allo 1,85 per cento degli iscritti, segue con lo 0,91 per cento la Municipalità 4 (San Lorenzo,Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale). Delle 335 segnalazioni risulta che ben 148 sono rientrati, 39 si sono trasferiti o emigrati (in altra scuola o in altro comune con documentazione fornita), uno è residente fuori comune, uno seguito dalle assistenti sociali e uno ammalato. Dalla scuola secondaria di I grado, invece, sono pervenute 765 segnalazioni (36 in meno rispetto all’anno precedente) e a fine anno scolastico sono risultati inadempienti 321 alunni (15 in meno rispetto all’anno precedente) pari all’1,06 per cento sul totale degli iscritti. Le percentuali relative all’inadempienza per l’anno di riferimento, esaminate per singole Municipalità, evidenziano per la scuola secondaria di primo grado una concentrazione di inadempienti nella Municipalità 8 con 134 segnalati e 62 inadempienti pari al 2,17 per cento, cui segue con 1,81 per cento la Municipalità 4 e con 1,56 per cento la Municipalità 7 (Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno).
Dalla lettura dei dati emerge un significativo aumento nelle percentuali del fenomeno della dispersione scolastica per la primaria nella Municipalità 6 (San Giovanni, Ponticelli, Barra) che raddoppia passando da 0,08 per cento a 0,18 per cento. Per le scuole medie invece aumenta nella Municipalità 2 (Avvocata, Mercato, Pendino) che raddoppia da 0,74 per cento a 1,55 per cento, mentre si evidenzia un decremento nella Municipalità 3 (Stella, San Carlo Arena) da 1,04 a 0,55 per cento. Gli uffici comunali interpretano questo dato con «cautela, poiché le variazioni potrebbero dipendere dal continuo affinamento della procedura che si sta introducendo in questi anni» ma anche dagli interventi di volta in volta messi in campo, anche se di natura sperimentale. Dalla ricostruzione dei cognomi segnalati, inoltre, risulta che gli alunni immigrati sul totale degli alunni inadempienti risulta essere del 31,9 per cento (lo scorso anno era del 34,1) con punte del 66,7 per cento nelle scuole Bovio al centro storico e Barbato di Barra, del 68,2 alla Mastriani a Poggioreale, e dell’82,9 all’Alpi-Levi di Scampia. 
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