Sarri senza confini: uomo
dei record anche in Premier

Sarri senza confini: uomo dei record anche in Premier
di Pino Taormina
Domenica 11 Novembre 2018, 22:51
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Matematica, non solo poesia. Algebra, non solo fantasia. I numeri in colonna spiegano veramente tutto, sono i tempi perfetti dello spartito di Mozart. Maurizio Sarri dopo appena due mesi e mezzo è già nella storia della Premier: non solo perché il suo Chelsea è l’unica squadra senza ko tra campionato e coppe in Europa, ma anche perché mai un debuttante su una panchina del campionato della Perfida Albione era riuscito a rimanere imbattuto per le prime 12 gare di campionato. 
Antonio Conte, per esempio, cadde dopo 5 gare (1-2 col Liverpool) mentre Carlo Ancelotti, nel 2009, scivolò dopo 10 partite dopo aver vinto tutte le prime nove, compresa la Community Shield. Oggi potrebbe far ritorno in Italia, per prendere parte alla tradizionale riunione annuale degli allenatori a Coverciano e alla successiva premiazione del Pallone d’Oro (è l’unico che può strapparlo a Massimiliano Allegri): lo attende un volo questa mattina ma è assai probabile che su quell’aereo non sia salito: da tre giorni ha la febbre alta e ieri, dopo il pari con l’Everton, era a pezzi. Il suo forfait sembra scontato, ma poiché manca da Figline da agosto, non è detto che alla fine possa partire. Ma le percentuali sono davvero basse. 
FACCIA TRISTE
Il record infranto, che resisteva dalla stagione 94/95 (Frank Clark, tecnico del Nottingham Forest) arriva in una domenica amara: perché il Chelsea pareggia 0-0 in casa e scivola a 4 punti dal primo posto perché vincono sia il Manchester City che il Liverpool. I Blues sono terzi. «Mi fa piacere per questo record, sono orgoglioso e devo dire grazie al mio staff e alla mia società, ma avrei voluto festeggiare conquistando i tre punti. Così proprio non riesco a essere veramente contento». 14 vittorie e 4 pareggi, 46 punti in totale tra Premier, coppe inglesi ed Europa League. 
Il palo colpito da Alonso al 65‘ avrebbe potuto regalare la vittoria a Sarri che ieri è apparso stranamente arrendevole nonostante il tributo della stampa inglese che ai record crede molto. «Sarà molto difficile rimanere vicini, in questo momento la media dei punti di City e Liverpool è molto alta penso a 100 punti». Non è una domenica semplice, anche perché le condizioni di salute non sono straordinarie per l’influenza che lo ha colpito. «Ora pensiamo al prossimo impegno, c’è la sosta che servirà a capire cosa bisogna fare per superare le difficoltà dell’ultima settimana dove, in tre partite, abbiamo sempre avuto il controllo della gara ma abbiamo creato poche occasioni». 
UN 2018 DA INCORNICIARE
Il record assoluto di punti conquistato dal Napoli con lui alla guida (91) e adesso questo altro primato: nel 2018, sono stati in totale 5 i ko del tecnico di Figline, compresa la finale di Community Shield - la nostra supercoppa - che per le statistiche inglesi rappresenta l’ultimo atto della scorsa stagione. 
Sarri sta stregando la Premier, facendo tornare competitiva una squadra che ha fallito la qualificazione alla Champions, travolta dai guai di Abramovich e dalle voci che danno per molto probabile l’addio del magnate russo. Da esordiente, in ogni caso, sta riuscendo a ottenere risultati unici. Lui stesso ha ammesso: «Mai avrei pensato a una partenza del genere, di solito ci metto un paio di mesi per farmi capire». Invece, non è stato così.
I CONSENSI
Difficile trovare qualcuno che in Premier non abbia sottolineato i meriti di Sarri nel risollevare le sorti di un Chelsea al limite della depressione con Antonio Conte in panchina. 
Però l’ex centrocampista dei Blues e della Germania, Michael Ballack, ha messo il dito nella solita piaga: «Sì è bravo, la squadra lo segue, fa divertire la gente e il suo gioco è unico. Ma tutto questo servirà al Chelsea per tornare a vincere un trofeo?». L’eterno dilemma che accompagna Sarri. E che dopo Napoli lo insegue anche in Inghilterra. 
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