San Paolo, se saltano i Giochi
anche il restyling è a rischio

San Paolo, se saltano i Giochi anche il restyling è a rischio
di Luigi Roano
Giovedì 12 Luglio 2018, 22:24
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Resta un grande punto interrogativo sulle Universiadi, e dunque anche sugli impianti sportivi che grazie ai copiosi fondi messi a disposizione per la kermesse dell’anno prossimo, tornerebbero a nuova vita. Ma sarà davvero così? Nella malaugurata ipotesi di una fumata nera, salterebbe anche la riqualificazione del San Paolo. Sulla vetusta struttura di Fuorigrotta è come se si fosse abbattuta la maledizione di Tutankhamon. Come stanno le cose al momento? Dai fondi per Napoli 2019 per lo stadio dove giocano gli azzurri, sono stati messi a disposizione circa 21 milioni. Non pochi, ma nemmeno la quantità per avere lo stadio dei sogni. A Fuorigrotta - se i cantieri decollassero - entro l’estate prossima restaurato, ma nulla a che vedere con gli stadi che si stanno vedendo in Russia.

GLI STEP
Complicata e soprattutto ingarbugliata la vicenda San Paolo. Si ricorderà che poco più di un anno fa il Comune chiese un mutuo al Credito sportivo per 25 milioni. Soldi che servivano appunto per la riqualificazione e il restauro della struttura. Mutuo al quale Palazzo San Giacomo non riuscì ad accedere perché - mentre la pratica da un punto amministrativo con il Credito sportivo procedeva spedita - arrivò la mazzata della Corte dei Conti. Essendo un Ente in predissesto e con un debito e un disavanzo in aumento il Comune «non poteva contrarre altri debiti». Si dice dalle nostre parti che chiusa una porta si apre un portone. Il colpo di fortuna per il sindaco Luigi de Magistris è che il presidente della Regione Vincenzo De Luca si inventa la candidatura di Napoli per le Universiadi e la ottiene. I due non si amano, anzi si detestano cordialmente. Così De Luca era convinto che i fondi per le Universiadi non dovessero andare al San Paolo in quanto Palazzo San Giacomo aveva istruito il mutuo con il Credito sportivo. Invece, dopo l’ennesima lite con l’ex pm proprio sulla questione dei soldi per la struttura di Fuorigrotta, arriva il colpo di teatro.
Patron Aurelio De Laurentiis, anche lui con il sindaco non ha certo buoni rapporti, viene ricevuto da De Luca al quale consegna le sue preoccupazioni sul futuro del San Paolo. Il Governatore - nonostante le sue simpatie calcistiche siano rivolte altrove - lo accoglie e diventa il salvatore della patria. Metterà i fondi anche per il San Paolo e rivendicherà questa mossa ad alta voce molte volte. E oggettivamente a ragione. Fondi che vengono tolti allo stadio Collana - impianto di proprietà della Regione - individuato in origine come sede delle Universiadi. Tuttavia, lo storico stadio del Vomero è al centro di una disputa giudiziaria con la Regione eredità della gestione non deluchiana, e l’Ente di Santa Lucia la perde. Il Collana passa allora ai privati ed esce dal novero degli stadi che possono ospitare le Universiadi. De Luca prende i fondi destinati al Collana, circa 12 milioni, e li colloca sul San Paolo aggiungendo un ulteriore finanziamento da 9 milioni. Nonostante queste grandi manovre la Ssc Napoli e il Comune non hanno trovato l’accordo su una convenzione per la gestione dello stadio. Gli azzurri rischiano di migrare in altre città.

IL RISCHIO
In un simile contesto il miracolo è ci siano i soldi per riqualificare il San Paolo, ma a condizione che si facciano le Universiadi. È difficile immaginare che la Regione senza i giochi del 2019 possa mantenere intatto il finanziamento da 21 milioni. Di cui una parte è già stato utilizzato - circa 5 milioni - mentre per gli altri 16 ci sono i bandi di gara. Con i 5 milioni si sta rifacendo la pista di atletica e l’illuminazione. Con i restanti 16 si devono mettere i sediolini in tutto l’impianto perché non sono più a norma, il Napoli rischia di vedersi altrimenti lo stadio chiuso, più una serie di opere infrastrutturali che vanno dai bagni, totalmente assenti, per finire alla messa in sicurezza delle balaustre, alla tinteggiatura dell’impianto, alla pulizia di migliaia di bulloni e molto altro. 
 
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