Raid alla stazione Vanvitelli:
bloccata la linea 1 del metrò

Raid alla stazione Vanvitelli: bloccata la linea 1 del metrò
di Pierluigi Frattasi
Domenica 9 Dicembre 2018, 22:48
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Metrò bloccata sabato sera per l’ennesimo raid vandalico. In frantumi il vetro di un portello di un treno della Linea 1 alla stazione Vanvitelli. Ad agire, molto probabilmente, una babygang, che però è rimasta impunita. Nonostante il tempestivo intervento delle forze dell’ordine, infatti, i teppisti, quando gli agenti sono arrivati sul posto, si erano già dileguati. Il raid è scattato ancora una volta verso l’orario di chiusura, attorno alle 23, quando le banchine erano affollatissime, prese d’assalto da turisti e cittadini di rientro dalla Notte Bianca e dagli altri numerosi eventi programmati per il ponte dell’Immacolata. Con il portello distrutto, il convoglio non ha potuto riprendere la corsa e la Sala Operativa ha dovuto interrompere la circolazione su tutta la tratta da Garibaldi e Piscinola per oltre mezz’ora. 
LA SICUREZZA
Sulle barricate i sindacati. Il raid di sabato, infatti, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza che si sono registrati a bordo o nelle stazioni del metrò. «Se non si affronta prima seriamente il tema della sicurezza – denunciano – è impossibile sedersi al tavolo per parlare della ripresa delle corse notturne». Mentre l’Ugl sulla questione ha già annunciato lo sciopero. Sempre sabato, i prolungamenti fino alle 2 di notte della Funicolare Centrale, che erano stati annunciati, non si sono fatti ancora una volta per indisponibilità del personale. Oggi, invece, ripartirà la mediazione sulla base di un’intesa di massima che vorrebbe estendere l’accordo anche alla metropolitana. 
Il raid dei teppisti è andato in scena ancora una volta sabato sera alla Stazione della metropolitana di piazza Vanvitelli. Attorno alle 23,05, un treno proveniente da Garibaldi e diretto a Piscinola, giunto in stazione è stato preso di mira probabilmente da un gruppo di ragazzini. Con una violenza inaudita i teppisti hanno mandati in frantumi il finestrino di una porta scorrevole di un vagone. In pochi minuti è scoppiato il panico tra i viaggiatori. Prontamente il macchinista si è accertato di quanto accaduto e che nessuno si fosse fatto male, prima di dare l’allerta alla sala operativa, dove i dirigenti hanno richiesto immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine e dei rinforzi delle guardie giurate. Contemporaneamente sono stati diramati annunci dagli altoparlanti delle stazioni per informare che la circolazione era ferma. Quando però la polizia è giunta sul posto, i balordi si erano già dileguati tra la folla. Il servizio è ripreso dopo circa 30 minuti. Il treno danneggiato è stato scortato dagli agenti fino al deposito di Piscinola per le riparazioni. 
LO SCONTRO 
«Pochi mezzi e uomini a disposizione – denunciano Orsa Tpl, Usb e Faisa Confail – e per gli operatori c’è davvero poco da fare per contrastare questi fenomeni. Abbiamo più volte sollecitato azienda e istituzioni, ma gli interventi sono sporadici e l’attenzione purtroppo cade dopo pochi giorni». «Sono anni – dichiara Fabio Cuomo (Orsa) – che assistiamo a raid vandalici il fine settimana nel metrò. Ma anche guasti ai treni, furti e rapine, risse tra bande, aggressioni al personale e ai viaggiatori. Non accetteremo nessun accordo sui prolungamenti se non ci sarà garantito un maggior presidio di guardie lungo tutta la linea». 
I VIGILANTES 
La questione sicurezza sul metrò Linea 1 era stata al centro di un tavolo in Prefettura il 13 novembre scorso, chiesto dal sindacato Ugl. «Una situazione fortemente peggiorata – afferma Fulvio Fasano (Ugl) – dopo i continui tagli che si sono susseguiti negli anni al numero delle guardie giurate». Al Prefetto il sindacato ha chiesto «un intervento aziendale e istituzionale per fronteggiare il fenomeno delle aggressioni, attraverso l’incremento de i vigilantes lungo l’intera tratta metropolitana e funicolare o almeno nelle stazioni nevralgiche ad alto rischio, e una maggiore presenza delle forze dell’ordine agli stazionamenti dei bus». L’Anm ha proposto come soluzione la rimodulazione dei presidi dei vigilantes.
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