Catacombe, don Loffredo: contano i valori, non la capacità di fare soldi

Catacombe, don Loffredo: contano i valori, non la capacità di fare soldi
di Luigi Roano
Lunedì 12 Novembre 2018, 22:20
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Una mobilitazione popolare che non poteva non coinvolgere il presidente della Camera Roberto Fico, che ieri nel pomeriggio è piombato a Napoli a fare visita ai ragazzi della «paranza» che custodiscono e accudiscono le catacombe di San Gennaro grazie alla lungimiranza di don Antonio Loffredo il parroco del rione Sanità. Dal Vaticano chiedono 700mila euro alla curia per un arretrato di 10 anni che i ragazzi non hanno versato, questione di regole il loro punto di vista. Ignorando il contesto all’interno del quale si è verificato un vero miracolo laico, quello del rilancio di un quartiere storicamente sinonimo di camorra. Ne è convinto lo stesso Fico: «Non ci voglio neanche credere - racconta la terza carica dello Stato - alla richiesta da parte della Commissione Pontificia di arretrati per 700 mila euro. Secondo me una simile richiesta non arriverà mai. Semmai dovesse arrivare significherebbe non aver compreso il valore di questa cooperativa per la Sanità, per Napoli e per le IstituzionI».Il presidente della Camera - tuttavia - non ha firmato la petizione popola che è arrivata a quota 50mila firme in poco più di 5 giorni. Essendo il primo rappresentante della Camera sarebbe stato poco opportuno, ha fatto qualcosa di ancora più significativo sostenendo in prima persona l’iniziativa di questi «fantastici ragazzi». 

L’IMPEGNO 
Il Presidente della Camera non vuole prendere in considerazione la richiesta della Commissione pontificia ma Fico non prende in considerazione nemmeno l’idea di arrendersi: «Ripeto - spiega ancora -non credo che arriverà nessuna richiesta a questi ragazzi eccezionali. Ma se dovesse succedere io sarò qui, come lo sono oggi. In un contesto come quello della Sanità sarebbe inaccettabile che finisse». Un attestato di stima e una vicinanza che ha rincuorato i ragazzi e i lavoratori, circa una cinquantina, preoccupati per il loro posto di lavoro e la fine di un progetto civico unico nel panorama italiano. 

IL PARROCO
Don Antonio Loffredo ha trasformato il quartiere dei morti - per il grande numero di catacombe che insiste sul territorio oltre al mitico cimitero delle Fontanelle - nel quartiere della speranza e della concretezza. In questi giorni soffre in silenzio però ieri a sorpresa ha partecipato alla presentazione dell’associazione intitolata a Gaetano Colonnese, che ospiterà negli spazi della Chiesa del Monacone, altra icona del quartiere Sanità, e qualcosa l’ha detta. E anche di molto significativo: «Ci importa poco della finanza ci interessa la generatività. In alcuni casi la Santa Sede ha pretese più finanziarie che generative». Cosa intende per «generatività» padre Loffredo e facilmente intuibile, vale a dire come da un quartiere difficile grazie alle catacombe è generata la speranza concreto di un futuro brillante per decine di ragazzi. Un seme fertile che presto darà nuovi frutti. Ermanno Rea nel suo libro testamento «Nostalgia» - al riguardo - scrive che li alla Sanità c’è «la prima archeologa nata per partenogenesi da un grande sito archeologico lasciato imputridire nell’incuria più assoluta». Ed è un po’ la metafora della missione di don Antonio nel quartiere che su questo tema chiarisce: «Alcuni luoghi invece hanno una potenza tale da non farli rendere dal punto di vista finanziario ma possono rendere una generatività cittadina. È un problema nazionale non solo napoletano. Come ha dimostrato anche una recente sentenza della Corte dei conti la finanziarizzazione da sola è sterile». Padre Loffredo non entra mai nel caso specifico delle catacombe però al riguardo precisa ancora un concetto parlando della neonata associazione: «Le aggregazioni umane, di qualsiasi genere siano, si devono giudicare non dalla capacità di fare soldi ma da quella di mettere in circolo valori. La nuova associazione Colonnese saprà far innamorare dei libri tante giovani generazioni».

IL FACCIA A FACCIA
La visita di Fico è durata quasi due ore, il Presidente ha visitato le catacombe, si è soffermato sulla prima tomba di San Gennaro dopo il martirio, ha ammirato e riammirato lo spettacolo degli affreschi e delle catacombe, ma ha anche ascoltato per lungo tempo i timori e le paure dei ragazzi de «La Paranza» che da 12 anni gestiscono le catacombe. tanti i selfie scattati con loro e anche una foto di gruppo. Poi un pensiero del Presidente anche su fb: «Valorizzare il territorio con la sua storia e le sue bellezze, sviluppando progetti per i giovani che vivono quel territorio. È quello che fa a Napoli la cooperativa “La Paranza” che gestisce le Catacombe di San Gennaro, che ho visitato. Questi ragazzi - ribadisce - portano avanti un lavoro splendido e a trarne beneficio è tutta la città. Da quando hanno iniziato a gestire questi spazi, che hanno un enorme interesse storico e artistico, le visite sono cresciute in maniera esponenziale e la città ha potuto raccontare all’esterno un volto fino a quel momento sconosciuto ai più. Un esempio serio di cosa significhi valorizzare la propria terra, con impegno, passione e determinazione». L’operazione salvezza di questa esperienza è partita ora si attendono con trepidazione le mosse della Santa Sede. 
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