Bistrot Dema junior, Marinella
attacca: «A noi negati i permessi»

Bistrot Dema junior, Marinella attacca: «A noi negati i permessi»
di Paolo Barbuto
Giovedì 20 Settembre 2018, 22:50
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Non è capace di dar fuoco alla miccia delle polemiche: Maurizio Marinella è uomo d’altri tempi, moderato e cortese anche quando avrebbe voglia di gridare forte la sua rabbia. Guarda il minuscolo marciapiede davanti alla sua storica bottega e sospira: «Anche noi avevamo un progetto di allargamento. Solo che a noi l’hanno bocciato». Non va oltre, ha lo sguardo corrucciato, incrocia quello del «vicino» Oscar Contessa che gestisce il bar di fianco al regno delle cravatte e si capiscono al volo, senza parlare. Contessa spiega che la richiesta di allargamento nasce dalla necessità di rendere il percorso più agevole alle persone «che qui restano bloccate perché il marciapiede è strettissimo. Invece non abbiamo potuto far nulla».
Impossibile tenersi dentro la domanda: perché a voi hanno detto no mentre al nascente «Bistrot dell’Arte» hanno dato il permesso? Marinella sorride: «Dicono che lì il permesso è arrivato perché il fratello del sindaco de Magistris è socio del locale. Io non ci credo, adesso presenteremo nuovamente il nostro progetto e sono sicuro che andrà a buon fine».
LA DISFIDA DEL MARCIAPIEDE
Stiamo parlando del restyling, e dell’allargamento, del marciapiede di Piazza Vittoria che va dalla chiesa della Vittoria all’angolo con via Arcoleo: via tutti i posti auto e spazio a un ampio percorso pedonale che s’allunga di sei metri verso i giardinetti. La richiesta viene da una società che sta realizzando un locale in quell’area, nella società ha una partecipazione anche Claudio de Magistris, fratello del sindaco. Il restyling rientra nell’ambito del progetto «adotta una strada» che consente ad ogni cittadino di prendersi cura della città. In questo caso per prendersi cura di piazza Vittoria, il bistrot ha ottenuto in cambio un bel po’ di spazio dove, magari, sistemare qualche tavolino.
Qualche mese prima della richiesta del bistrot, anche da parte di Marinella e Contessa, era partito un progetto simile. Si chiedeva, in questo caso, di ampliare il marciapiede di un metro per consentire un passaggio più fluido ai pedoni e, magari, consentire al bar di sistemare tavolini con maggior comodità rispetto alla strettezza d’oggi. Quel progetto, però, è andato a sbattere contro i dubbi del servizio viabilità del Comune: allargare qual marciapiede avrebbe causato problemi alle auto che vanno verso la Riviera di Chiaia, hanno detto prima di mettere il timbro «respinto» sul documento di Marinella: «Incredibile. Guardate questo posto - Marinella esce dal negozio e indica la strada - ci sono auto in doppia fila costante e ciclomotori che bloccano il passaggio: questi non sono elementi di disagio per il traffico?». Sappiate che questo è l’unico momento in cui il re delle cravatte ha perso, leggermente, il controllo. Del resto il marciapiede attuale davanti al negozio e fino all’angolo con via Calabritto l’ha rimesso a posto lui a sue spese qualche anno fa, per evitare che le persone inciampassero, «però stamattina ho accolto il ministro della cultura egiziano chiedendogli di fare lo slalom tra auto e motorini. Che imbarazzo...».
LA BATTAGLIA
Da parte della prima municipalità s’annuncia battaglia alla decisione di concedere spazio al bistrot del fratello del sindaco. In prima linea il presidente Francesco de Giovanni che tuona: «Per realizzare quel marciapiede si cancelleranno molti posti auto, strisce blu che portano incassi all’Amministrazione. Abbiamo stimato che si perderanno circa 60mila euro all’anno solo per il parcheggio: io chiedo formalmente alla Corte dei Conti di effettuare verifiche su questa concessione».
All’interno del bistrot, intanto, i lavori proseguono senza sosta. C’è un po’ di tensione: «No, per piacere, voi giornalisti avete fatto fin troppo caos. Vi inviteremo per l’inaugurazione ma per adesso lasciateci lavorare con calma». La tensione, presto, lascia spazio alla distensione. Dall’interno del bistrot dicono che i permessi per un locale su quello stesso marciapiede li ha firmati proprio il presidente municipale: «Perché adesso si scaglia contro di noi?».
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