Beni sottratti alle mafie fronte comune per utilizzarli

di ​Geppino Fiorenza
Martedì 22 Agosto 2023, 00:00 - Ultimo agg. 06:51
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Ha ragione Paolo Siani a lanciare l’appello perché vengano ripristinati al più presto dal Governo, nelle forme che riterrà opportune, i trecento milioni previsti per la ristrutturazione dei beni confiscati alle mafie. A quanto mi risulta, tra l’altro, già Comuni ed associazioni, con responsabilità di gestione, avevano intrapreso iniziative concrete per predisporre documentazione e richieste per gli interventi necessari. Non si tratta solo di un “problema economico” ma, nell’eventualità di una mancata conferma o anche solo di un ritardo dei finanziamenti previsti, di un pericoloso messaggio di disattenzione o dismissione su di un terreno decisivo per la battaglia di civiltà e di cultura contro le mafie. Sappiamo infatti che proprio l’utilizzazione a fini sociali dei beni confiscati è stato ed è un colpo formidabile per mafia e camorra, ben più anche di arresti e reclusioni, grazie alla Legge Rognoni-LaTorre. Basti anche solo pensare, per esempio, alle intercettazioni in carcere degli irati commenti di personaggi come Totò Riina. 

Ho negli occhi una qualche rinascita di territori prima oppressi dall’incontrastato strapotere mafioso, il piacere della visione di spazi curati dedicati ai giochi di bambini e ragazzi. È stato sempre un piacere e un onore seguire con vigile attenzione il nascere di Cooperative sociali, capaci di realizzare i prodotti “del riscatto”, poi diffusi in ogni parte d’Italia e d’Europa, grazie, per esempio, alla “Bottega dei sapori e dei saperi della legalità”.

La “bottega” voluta dalla Regione Campania con l’associazione Libera e la Fondazione Pol.i.s. , fin dai tempi in cui ce ne siamo occupati anche io stesso e Paolo Siani, poi con don Tonino Palmese ed Enrico Tedesco, che hanno raffinato nel tempo capacità ed impegno sul piano culturale, normativo, divulgativo. Senza tralasciare la dedizione professionale umana e politica dell’attuale assessore Mario Morcone che ha dato un impulso ed un incoraggiamento enorme alle valorose realtà operanti su beni confiscati. 
Devo dire, però, che mi ha un po’ meravigliato la scarsa attenzione dedicata da tutte le forze politiche al problema denunciato dall’ex deputato Paolo Siani. 

Si tratta di una grande questione di civiltà che richiama anche i conclamati valori per cui si sono battute le tante eroiche e celebrate vittime delle mafie, a partire proprio da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 
E ritornando al merito della questione, pur raccogliendo le osservazioni di Siani sulle dichiarazioni del ministro Raffaele Fitto, ritengo che su tale materia dovrebbe intervenire anche la presidenza del Consiglio per fugare dubbi ed incertezze su di una materia, come quella della lotta alle mafie e del necessario sostegno alle coraggiose iniziative sociali di contrasto, che costituiscono una fondamentale linea discriminante di civiltà, per tutti.

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