Afragola assediata
da pizzo e terrore

Afragola assediata da pizzo e terrore
di Gigi Di Fiore
Mercoledì 16 Gennaio 2019, 22:45
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AFRAGOLA La saracinesca della concessionaria «Tremante» al corso Vittorio Emanuele III è ancora accartocciata su se stessa. È l’ottavo avvertimento del racket, L’ottava bomba in un mese, in un’offensiva partita subito dopo la carcerazione dura disposta per Antonio Moccia, epigono della famiglia che da queste parti è la storia della camorra. Poco più avanti, nella stessa strada, al bar-tabaccheria ex Ciaramella pochi giorni fa due rapinatori hanno realizzato un bottino di 5mila euro di sigarette. Una città sotto assedio. Il racket che si fa aggressivo, in aggiunta alle rapine e i furti in aumento.

RAPINE RECORD
Maurizio Invigorito, titolare dello Strow bar tabaccheria al corso Meridionale, ha subito 12 rapine in due anni. L’ultima il mese scorso. Dice: «Noi commercianti siamo diventati il bancomat di rapinatori e ladri. Sulle rapine al mio bar tabaccheria ci sono state dieci archiviazioni dei magistrati. Non possiamo andare avanti così, lo Stato deve farsi vedere». Nel mese delle bombe, anche 4 rapine a tabaccherie, una tentata rapina all’agenzia di Cariparma in via Amendola. E poi i furti, con la tecnica dello scasso. Come al negozio di abbigliamento Nex in via Amendola. «Che Dio li fulmini» è il commento del proprietario. Microcriminalità e racket. Nessuno degli otto commercianti vittime delle bombe ha denunciato richieste di pizzo. E il panorama è variegato: negozi di telefonini, di abbigliamento, di bomboniere, una pizzeria, un mini market, una concessionaria di auto. «No, nessuno ha fatto richiesta di soldi, non ci spieghiamo la bomba» hanno dichiarato in fotocopia i proprietari. Un avvertimento delle nuove cosche BIzzarro-Barbato che puntano a sostituirsi ai Moccia nel redditizio settore delle estorsioni? Forse. Di certo, la città ha paura.
Dice Rossella Palmieri, afragolese e volontaria della Masseria Ferrajoli, cooperativa agricola attiva dal 2017 su un’area di 120mila metri quadri confiscati alla camorra: «Sì, c’è paura, ma anche la percezione di una voglia di reazione. La gente ha solo bisogno di sentire lo Stato più vicino e presente in tutte le sue articolazioni. L’assenza di commercianti riuniti per reagire al racket? Non è nuova, è legata alla storia di Afragola».
Proprio la Masseria Ferraioli ha organizzato per sabato una manifestazione anticamorra. È stata anticipata di due settimane, per il moltiplicarsi degli attentati. La speranza è che ci siano più persone di quante ce ne furono undici giorni fa alla commemorazione del maresciallo Gerardo D’Arminio, ucciso 42 anni fa. Aggiunge Rossella Palmieri: «Sì, c’era poca gente, ma è quasi sempre così. Speriamo che sabato ci sia finalmente partecipazione».

SCETTICISMO E PAURA
«Spero che, parafrasando Puccini, stavolta nessun dorma» dice Gianluigi Osteri che, da due anni, ha riaperto il cinema-teatro Gelsomino proponendo un cartellone di spettacoli. Tra otto giorni, ci sarà in concerto Sergio Cammariere. Aggiunge Osteri, che ha deciso di tenere l’insegna del teatro accesa per tutta la notte perché «più luci accese significano più visibilità su Google Earth»: «Quello che sta succedendo in questi giorni ad Afragola è un problema di tutti, una rovina per il tessuto commerciale. L’effetto è l’insicurezza della nostra quotidianità e il bollo su Afragola come città omertosa, codarda e rassegnata». E aggiunge: «Anche io sono danneggiato, il teatro, unico punto di aggregazione culturale afragolese, è spesso disertato da chi dice che vorrebbe venire, ma ha paura di subire il furto dell’auto». Il sindaco, Claudio Grillo, in carica dal 2018 e titolare di diversi negozi di articoli sportivi, invita i commercianti a denunciare le richieste estorsive. Poi aggiunge: «Non so se chi ha subito gli attentati abbia ricevuto richiesta di pizzo. Posso però dire che, tra tutti i commercianti che sento, c’è preoccupazione. Forse sono segnali, in vista di richieste successive. Non so. Di certo, la risposta delle forze dell’ordine c’è e venerdì verrà qui il ministro Salvini». Ma l’Afragola che si «sente sotto assedio» è anche nei clienti dell’«Antico Caffé» al corso Vittorio Emanuele III. Nessuno azzarda nomi, o analisi, ma quasi tutti, anziani e giovani, ripetono: «Ci vogliono più carabinieri, aumentano anche i furti di auto e motorini. Non se ne può più».

IL RIONE SALICELLE
Don Ciro Nazzaro è al rione della periferia della periferia da 29 anni. È il parroco della chiesa di San Michele, in un altro capolavoro di edilizia popolare dove, lunedì scorso, si è visto un altro spiegamento di forza per controlli e perquisizioni. Sequestrati decine di box abusivi, con l’identificazione di 62 pregiudicati. «È un rione difficile» dice don Ciro. E spiega: «Ad Afragola credo che si siano rotti degli equilibri criminali, i nuovi vogliono primeggiare e, purtroppo, credo che non sia finita qui. Non credo a fatti isolati». Il Salicelle, mix di degrado, assenza di lavoro, rifugio di piccoli criminali e aspiranti boss, viene considerato la roccaforte delle famiglie in ascesa dei Bizzarro-Barbato. Un’area appetita dal grande spaccio, dopo la fine di zone come Scampia. Dice don Ciro: «Fa gola allo spaccio perchè è facile l’arrivo dall’asse mediano, ci sono dedali di viuzze e c’è gente che non sa come sbarcare il lunario. Un ragazzino che, con lo spaccio, riesce a guadagnare decine di euro si sente subito un capofamiglia».
Il Salicelle è il rione raccontato dalla videomaker napoletana Carmen Tè, premiato in Germania. La zona più difficile è quella dei «Mattoni». Un rione con dispersione scolastica alla scuola media «Europa unita» pari al 40 per cento. La speranza si chiama centro polifunzionale Betania. Don Ciro ne è stato promotore e racconta: «È un polo funzionale, dove sono attivi 12 medici, un penalista, un commercialista, una psicologa, tutti volontari. In un anno, sono state fatte 350 visite mediche. Gente che si dà da fare, che si aggiunge ai 30 giovani che fanno volontariato in parrocchia. Un riferimento». La Chiesa che si sostuisce a tante assenze. Ma, nella Afragola sotto assedio, un’altra bomba è in arrivo: i sequestri degli immobili abusivi al Salicelle, disposti dalla Prefettura. Tre anni fa, per questo qui esplose una rivolta. Molti temono un bis.
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