Protezione al 90% ma l'obiettivo è arrivare al 100%

Protezione al 90% ma l'obiettivo è arrivare al 100%
Martedì 3 Gennaio 2017, 05:03
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«Credo nei vaccini e invito tutti a informarsi veramente». Parola di Bebe Vio, la campionessa paralimpica colpita da meningite fulminante a soli 11 anni, che ieri mattina si è sottoposta al vaccino quadrivalente proprio contro la meningite negli ambulatori del vecchio ospedale di Monselice. Con lei tutta la famiglia: il papà Ruggero, la mamma Teresa, il fratello Nicolò e la sorella Maria Sole. Hanno accettato di sottoporsi alla stessa profilassi per sensibilizzare la gente sull'importanza delle vaccinazioni. Un'intera famiglia, quindi, come testimonial d'eccezione per la campagna VaccinarSì, l'iniziativa nazionale a cura della Società italiana di igiene nata proprio per diffondere il più ampiamente possibile corrette informazioni circa le vaccinazioni. E chi meglio di Bebe può testimoniare quanto sia importante vaccinarsi? La ragazza ha conquistato con la sua forza, il suo coraggio e la sua bravura non solo una medaglia olimpica, ma anche il cuore degli italiani. «Non sono nessuno per obbligare qualcuno a vaccinarsi, non sono un medico né niente, sono solo una persona che crede nei vaccini e desidero consigliare a tutti di informarsi veramente sulla loro utilità, sui rischi e sui vantaggi su tutte le piattaforme, ma quelle vere, siti veri, non solo sui social, che non valgono niente. ha affermato- La mia presenza qui ha unicamente questo scopo: portare le persone ad informarsi». Il selfie di famiglia, tutti in fila dopo la somministrazione del vaccino, ha del resto già spopolato sui social network, diffusa proprio per rafforzare la campagna di sensibilizzazione sull'importanza della vaccinazione che è propria del progetto VaccinarSì, portato avanti a Monselice dal dottor Antonio Ferro, che ieri ha accolto la campionessa e la sua famiglia. L'atleta ha raccontato commossa i difficili momenti vissuti in famiglia a causa della sua malattia. «Adesso dico sempre che è tutto ok, che va tutto bene e che mi godo la vita lo stesso, -ha rivelato- ma mi ricordo quanto hanno sofferto i miei genitori quando ero in ospedale in gravi condizioni, so cosa si prova e cosa hanno provato. Sarebbe bastato un vaccino per salvarmi. Per questo consiglio sempre di informarsi, seriamente, e di vaccinarsi». Proprio per questo i recenti casi di meningite in Toscana hanno spaventato la campionessa. «Perché ogni volta che accade qualcosa di simile penso che magari non ho fatto abbastanza, - ha spiegato - che potevo lavorare di più per fare propaganda e diffondere una cultura dei vaccini. Di solito si ha paura delle cose che non si conoscono, si ha paura quando si è ignoranti nel senso vero del termine. Quindi il primo passo è sempre informarsi». Non potrebbe essere più d'accordo Fausto Francia, presidente della Società italiana igiene e medicina preventiva, che ha partecipato ieri all'iniziativa che ha visto protagonista la famiglia Vio all'ospedale di Monselice. «Noi ci occupiamo di medicina preventiva e le vaccinazioni sono il cuore di questa attività. ha affermato - Bebe Vio con la sua vaccinazione evidenzia ancora una volta l'importanza di questo atto medico per prevenire una serie di malattie che nel nostro paese sono presenti anche se molti credono siano scomparse». Francia ha concluso: «In Veneto la copertura del vaccino contro la meningite è elevata, sfiora il 90%, ma noi dobbiamo raggiungere il 100% perché non esiste nulla di peggiore dell'ammalarsi di una malattia per il quale esiste un vaccino».
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