I due governatori auspicano che fra Spagna e Catalogna possa aprirsi un confronto costruttivo: «Siamo particolarmente sensibili alle istanze autonomistiche ed è per questo che seguiamo con apprensione quanto sta accadendo in queste settimane in Catalogna. Con questa breve lettera non vogliamo certamente inserirci nel dibattito spagnolo, né tanto meno invadere gli spazi che non sono di nostra competenza, ma riteniamo utile ed opportuno portare la nostra testimonianza».
«La storia della nostra autonomia, infatti - scrivono Rossi e Kompatscher - rende evidente, da un lato, come la responsabilità delle scelte, se esercitata con coraggio, apertura, lungimiranza e intelligenza, possa essere davvero uno straordinario strumento di convivenza pacifica e di positivo sviluppo economico e sociale e, dall'altro, come l'autonomia vada rivendicata ed esercitata in maniera aperta e dialogica con i livelli nazionale ed europeo». «I nostri sistemi di autogoverno - ricordano - hanno potuto svilupparsi grazie anche alla dinamicità e al continuo processo di rinnovamento e ridefinizione degli equilibri tra i diversi livelli istituzionali, all'interno del quale hanno assunto un ruolo di assoluto rilievo le norme di attuazione dello Statuto di autonomia». «Il nostro auspicio è che in Spagna e in Catalogna possa aprirsi un dialogo e un confronto costruttivo tra governo nazionale e governo catalano, in un'ottica di rispetto e comprensione delle reciproche posizioni e di valorizzazione delle diverse istanze.
Sarebbe altresì auspicabile, anche alla luce delle nuove dinamiche sociali, politiche ed economiche, che si aprisse a livello nazionale ed europeo una seria riflessione sul futuro degli enti territoriali e sull'opportunità di rilanciare il valore del regionalismo all'interno del rinnovato contesto internazionale».